Consoli: «Pronto ad affrontare il processo»
Veneto Banca, iniziata ieri l’udienza preliminare. In 3.964 chiedono di costituirsi parte civile
«Non chiederemo alcun rito alternativo». Lo assicura Alessandro Moscatelli, uno degli avvocati di Vincenzo Consoli. Ieri si è aperta l’udienza preliminare sul crac di Veneto Banca, e l’ex direttore generale fa sapere che, in caso di rinvio a giudizio, vuole affrontare il processo per dimostrare la propria innocenza. E lo stesso sembra essere intenzionato a fare l’ex presidente Flavio Trinca.
Nella grande aula «Occorsio» della cittadella giudiziaria di Roma, davanti al giudice Lorenzo Ferri, ieri si sono presentati gli avvocati degli undici indagati per aggiotaggio e ostacolo all’attività degli organi di vigilanza, ma anche i rappresentanti degli ex azionisti intenzionati a far valere le proprie ragioni in tribunale. Nonostante le attese (e l’alto numero dei presenti) è stata una falsa partenza: all’apertura dell’udienza, il magistrato ha verificato un difetto di notifica riguardante Consoli e Flavio Marcolin, ex responsabile degli affari societari e legali dell’istituto di Montebelluna.
Quindi si è proceduto al conteggio solo informale delle parti civili: contro Consoli, Trinca e gli altri manager indagati si costituiranno in 3.964. Poi, tutto rinviato alle udienze dell’11 e del 19 dicembre, quando si formalizzeranno le richieste e si discuteranno le eventuali obiezioni, per arrivare a stabilire quali ex azionisti potranno effettivamente presentarsi in tribunale.
Anche su quest’ultimo aspetto, gli avvocati promettono battaglia: «Ad oggi non possiamo sapere chi, e per quali reati, si costituirà parte civile - spiega Moscatelli - ma di certo dovremmo analizzarle una ad una. Su questa questione, come su altri temi procedurali, Vincenzo Consoli ha molto da dire».
Occorreranno diversi passaggi formali (e altrettante udienze) prima di scoprire se saranno o meno processati i presunti responsabili delle manovre che hanno condotto Veneto Banca sull’orlo del baratro. La decisione del gup è prevista per il 9 marzo 2018.
Al centro dell’inchiesta dei sostituti procuratori Stefano Pesci e Maria Sabina Calabretta, ci sono anche operazioni «baciate» per centinaia di milioni di euro, che sarebbero state nascoste a Bankitalia e Consob.