Traforo, i 53 milioni dell’A4 sono salvi Ma è ancora rissa
Tramontato il tunnel, si studiano le alternative Polato accusa Tosi: «Ha ingannato i cittadini»
L’addio al traforo e la bocciatura del ricorso Technital continuano a generare tensioni politiche in città. Ma c’è una buona notizia: nello scambio di accuse (ieri il duro attacco dell’assessore Polato a Flavio Tosi, «ha ingannato i cittadini») dopo le critiche dello stesso ex sindaco alla nuova maggioranza, dalla stessa giunta è arrivata conferma che i 53 milioni stanziati a suo tempo dalla autostrada Brescia-Padova (A4 Holding) saranno ancora disponibili, purché legati a opere viarie. L’alternativa al traforo è tutta da costruire, si studiano le prime ipotesi. E Michele Bertucco propone: «Utilizziamoli per la Statale 12».
Il Traforo è morto, cosa ne facciamo dei 53 milioni che invece pare siano tuttora vivi e disponibili, nelle casse della A4 Holding? Mentre infuria la polemica sulla sentenza del Tar che ha detto no al tunnel, c’è chi, con senso pratico, cerca di dare una risposta a questa domanda.
I 53 milioni, come si sa, dovevano essere il contributo dell’autostrada Brescia-Padova alla realizzazione del Traforo. Ci sono. E sarebbero tuttora disponibili, a patto di usarli per un’opera stradale. Il sindaco Federico Sboarina ne ha parlato nelle scorse settimane col numero uno di Abertis, Carlos Del Rio Carcaño, che gli ha confermato questa situazione.
Ma come potrebbe essere speso quel tesoretto? Prima di tutto firmando una convenzione ufficiale, mai sottoscritta, in cui si indichi l’opera che si vuole realizzare. Michele Bertucco aveva indicato ad esempio la realizzazione della Statale 12 (Cadidavid) che potrebbe prevedere un rapporto con l’autostrada ed essere così sicuramente finanziabile («e che sarebbe – conferma adesso il capogruppo di Sinistra in Comune – una delle ipotesi più utili alla città»). Proprio Flavio Tosi, assieme ad Alberto Bozza, sottolinea come «la società A4 abbia sempre confermato, come del resto risulta dal suo Piano Finanziario, i 53 milioni, tant’è che le imprese che avevano vinto la gara li avevano sempre considerati nel bilancio dell’opera».
Ma da Palazzo Barbieri, l’assessore Daniele Polato risponde a cannonate. «Bisogna ricordare – spiega - che per anni, nonostante gli stessi soggetti attuatori dichiarassero che l’opera non fosse bancabile, l’allora sindaco ha avuto un atteggiamento superficiale pur sapendo che nessuna opera pubblica viene realizzata senza le necessarie risorse». Quanto ai 53 milioni, Polato ribadisce che «non è mai stata siglata nessuna convenzione con il Comune, l’unico atto amministrativo che necessariamente vincola quei fondi. E comunque, - conferma l’assessore - in attesa della sentenza del Tar, incontrando il presidente dell’A4 holding, già a luglio, abbiamo ottenuto la garanzia di utilizzo della somma per opere viabilistiche».
Sulla necessità, comunque, di un «passaggio a nord» per il traffico cittadino, Polato spiega che «nessuno dell’attuale amministrazione si è mai tirato indietro; siamo tutti convinti che in quella zona servano opere viarie, ma occorre coerenza tecnica, altrimenti si rischia di fare come l’ex sindaco: solo promesse di carta e illusioni ai cittadini». Quanto alla battaglia politica sul tema, che continua ad essere furibonda, da registrare gli interventi di Marco Zandomeneghi e Paolo Rossi (Verona Domani) secondo i quali «noi inizieremo una serie di incontri per individuare possibili alternative» aggiungendo che «l’ex sindaco spieghi invece i punti oscuri legati alla fallimentare gestione della Fondazione Arena che lo vedrebbe indagato e i dettagli legati dell’operazione Agsm-Amia-Albania, costata migliaia di euro pubblici».
Alberto Bozza (Lista Tosi) ribatte come l’assessore leghista Luca Zanotto, «abbia dato indirettamente dello sprovveduto al suo collega di partito Enrico Corsi che ha seguito personalmente, e da sempre, il progetto del Traforo; non si ricordano in quegli anni dichiarazioni o prese di distanza di Zanotto». Mentre Michele Bertucco afferma che siamo di fronte ai «turbamenti di un ex sindaco in cerca di capri espiatori per i suoi fallimenti: se questa è la questione ammetto che non è tutto merito mio, anche la sua arroganza ha giocato un ruolo importante, così come i suoi insipidi assessori che non a caso si sono in gran parte riciclati nella nuova giunta».
L’assessore Flavio sapeva che il tunnel non trovava finanziatori E non ha mai stretto una convenzione con l’autostrada
Bozza Zanotto dov’era quando il progetto andava avanti? Non si ricordano sue parole
Bertucco Siamo di fronte ai turbamenti dell’ex sindaco davanti ai suoi fallimenti