Vigilantes e chat nel paese «assediato»
A Oppeano dopo le rapine, tra ronde e inseguimenti nei campi: «Vogliamo sicurezza»
È stato l’epicentro degli ultimi casi di criminalità nella Bassa. Ad Oppeano c’erano già le ronde degli ex carabinieri, mentre gli abitanti si informano da tempo dei «movimenti sospetti» grazie a una chat: in seguito all’allarme lanciato su whatsapp, un presunto ladro è stato allontanato giovedì, con tanto di inseguimento nei campi. Ora il sindaco pensa di rivolgersi alle ditte di vigilanza privata, per dotare il paese di un’auto che possa pattugliare le strade di notte.
Assediati da ladri, rapinatori, banditi in genere. Così si sente Oppeano, centro di nemmeno diecimila abitanti, ma che dal 2011, per decreto presidenziale, si fregia del titolo di città. Un paese non tra i più popolosi, certo, ma tra i più estesi della provincia, con campi sconfinati che si gettano verso Isola della Scala e Zevio. Fu qui che già dal 2009, il sindaco - sceriffo Alessandro Montagnoli organizzò le prime «ronde», reclutando i membri dell’associazione ex carabinieri. Un problema sentito allora. Adesso, Oppeano, si considera l’epicentro di dell’ultima ondata di criminalità nella bassa. Una delle rapine in casa più preoccupanti, che ha visto come vittima un’anziana di 81 anni, con tanto di coltello puntato alla gola è avvenuta qui. Ed è stato qui che è stata ritrovata, martedì scorso in un casolare abbandonato, refurtiva per il valore di migliaia di euro, soprattutto di utensili agricoli e di falegnameria. Ora il sindaco, Pietro Luigi Giaretta, chiederà aiuto anche alla vigilanza privata: lo farà con un bando a cui hanno risposto già tre agenzie. L’idea è quella di rafforzare la presenza sul territorio con un auto che sorvegli le strade in particolare di notte. Giaretta ha già in testa le insegne: «Ci sarà la scritta “Oppeano città sicura” - annuncia - sarà un presidio che ci aiuterà a tenere d’occhio le zone più colpite da questi episodi». A Oppeano e dintorni si stanno dando da fare anche i carabinieri della compagnia di Legnago, con servizi rinforzati. I risultati ci sono: la scorsa notte i militari hanno messo in fuga una banda che stava tentando di far saltare in aria un bancomat nella frazione di Vallese proprio in quel momento passava la pattuglia del nucleo operativo radiomobile. «Si stanno dando da fare moltissimo prosegue Giaretta - ed è un impegno che si nota. Ma, come accade anche altrove, sono sotto organico». Oppeano, inoltre, investirà 50mila euro stanziati dalla Regione (dove siede adesso Montagnoli) per una nuova rete di videosorveglianza da condividere con gli altri comuni dell’area.
Ma c’è anche un’altra arma in mano agli oppeanesi: una chat di Whatsapp. Conta decine e decine di partecipanti e lì arrivano le segnalazioni di «movimenti sospetti» relativi a tutto il territorio comunale. È stata grazie alla chat che è stato intercettato un «sospetto» nella serata di giovedì. Si trattava di un uomo appostato in un auto, al buio, lungo una via secondaria, già al centro di alcune razzie. A prendere in mano la situazione, due tifosi che stavano cenando in un ristorante per il raduno dell’Inter Club locale. «Nessuno ci rispondeva - così siamo andati a vedere - spiega uno di loro, Mirco Vertuan -. Abbiamo verificato grazie a un’app, inserendo la targa, che si trattava di un’auto rubata a Bovolone mesi fa. Abbiamo chiesto spiegazioni - lui ha bofonchiato qualcosa in una lingua che sembrava l’arabo e ed è scappato». Contattati i carabinieri, la ricerca del sospetto ha coinvolto una cinquantina di persone. E c’è perfino chi ha messo in moto i trattori per scandagliare i campi in cui era stato avvistato nella fuga. «Non ci sentiamo vigilantes - spiega Vertuan - vogliamo solo che chi vive a Oppeano si senta tranquillo: negli ultimi giorni ci sono stati sette furti nelle abitazioni. Se si sa che c’è qualcuno che tiene d’occhio le strade tutti si sentono meglio».