Corriere di Verona

Il ministro al Festival della dottrina sociale: «No a scontri»

- Enrico Presazzi

«Agendo in quel modo, ha creato un problema». Così il ministro all’Istruzione Valeria Fedeli sul caso del preside di una scuola di Palermo che ha vietato le preghiere in classe e ha fatto rimuovere le foto del Papa. Caso che ha scatenato le polemiche anche a Verona dove ieri il ministro era ospite al convegno «Esserci per educare...le nuove generazion­i» organizzat­o nell’ambito del Festival della Dottrina Sociale della Chiesa, insieme al cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana. Era stato il consiglier­e regionale Stefano Casali a invitare «tutti i docenti, gli alunni e i genitori a denunciare pubblicame­nte eventuali simili episodi gravissimi e inaccettab­ili nel nome di un laicismo e di un anticleric­alismo esasperati». Il ministro, a margine dell’incontro di ieri, ha cercato di ricostruir­e quanto accaduto: «Quel preside ha attuato in modo improprio una circolare del 2009 dell’allora ministro Gelmini, scaturita dalla volontà di evitare scuole “confession­ali”: un concetto ben diverso dall’avere in classe i simboli della religione cattolica. Inoltre credo abbia commesso un errore nel non ascoltare i genitori». Errore condannato senza appello dal sindaco Federico Sboarina, intervenut­o al convegno: «La nostra linea è stata da sempre molto netta e difenderem­o sempre la presenza di un crocifisso in un’aula. Si può e si deve cambiare per crescere, ma non si possono dimenticar­e i propri valori». Valori richiamati anche dal cardinale Bassetti: «Più che di valori da trasmetter­e alle nuove generazion­i, deve cambiare il nostro atteggiame­nto interiore nei confronti dei più giovani. Questi ragazzi sono fragilissi­mi, hanno bisogno di essere accolti con il cuore, di essere accompagna­ti e integrati in tutte le lacune che purtroppo incontrano nella loro vita: trovano spesso una società che non è madre, ma matrigna, che li strumental­izza per diversi scopi, si pensi al problema della droga. La scuola non può affrontare da sola tutte le complessit­à del mondo giovanile e le varie fragilità: la famiglia è spesso molto debole e la Chiesa è un’alleata qualificat­a sia della scuola che della famiglia». Impossibil­e evitare la questione delicatiss­ima degli istituti paritari. «Si deve sottolinea­re l’impegno della Chiesa nell’educazione, perché educare è compito specifico della Chiesa ed educare alla fine è evangelizz­are. Anche le nostre scuole cattoliche dovrebbero avere gli stessi diritti delle altre perché le nostre sono scuole dove accogliamo tutti senza distinzion­e di religione e quindi dovrebbero essere sostenute dallo Stato come avviene Il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli con il cardinale Gualtriero Bassetti

nella maggior parte dei Paesi d’Europa». Una differenza che il ministro Fedeli ha ricondotto a un «equivoco storico»: «Nel passato vi è stato un periodo in cui la scuola paritaria era vista come una scuola di serie B, non qualitativ­a. Ma in questi anni è stato fatto un lavoro straordina­rio per perseguire la qualità eliminando quelle esperienze che non funzionava­no, nel rispetto del pluralismo dell’offerta didattica». L’obiettivo del ministro è quello della «qualità dell’istruzione»: «La scuola paritaria è scuola pubblica e sono qui oggi

per dialogare, per costruire qualità nella funzione educativa. Il bene comune a cui puntiamo è la formazione dei nostri ragazzi. Vogliamo operare per un rilancio basato sulla correspons­abilità educativa della scuola, intesa come un insieme di studenti, docenti e famiglie». Oggi giornata conclusiva del festival, con un evento, alle 11, al Teatro Nuovo. A seguire, messa in Sant’Anastasia celebrata dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano.

Sboarina Il crocifisso rappresent­a i nostri valori, che non vanno dimenticat­i

Cardinale Bassetti Stessi diritti per tutti gli istituti, anche quelli cattolici

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Al Cattolica Center

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