Amori malati e soprusi crescono le denunce «Ora c’è più coraggio»
L’appello rivolto agli uomini «sani» è comparso stamattina sulla pagina Facebook di tutte le consigliere comunali «Dimostrate d’avere Rispetto per le Donne e dimostrerete d’essere Uomini! Ricordate che l’omertà rende complici». E che di «uomini che non sono tali» ce ne siano purtroppo molti, l’ha ricordato il viceprefetto di Verona Alessandro Tortorella. Peccato che ad ascoltarlo ieri pomeriggio in piazza Bra all’incontro pubblico promosso dall’Assessorato alle Pari Opportunità, con il centro antiviolenza Petra, fossero soprattutto donne. L’incontro, condotto dalla giornalista Simona Chesini, con le foto degli studenti del Liceo artistico Nani Boccioni e la musica del gruppo dei Liceo Montanari, era al centro della settimana di iniziative di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne che proseguiranno fino al 29 novembre (il programma su www.comune.verona.it). È stata una scelta dell’assessore alle Pari opportunità, Francesca Briani quella di «portare in piazza i servizi offerti dal territorio e rendere visibili quanti operano quotidianamente per dare risposta alle vittime e contenere il flagello della violenza sulle donne». La parola più pronunciata è stata «concretezza»: istituzioni e associazioni si sono riunite qui ieri non solo per inaugurare un oggetto simbolico come la panchina rossa «del rispetto» nei giardini di piazza Bra, e altre poi nelle varie circoscrizioni (le cerimonie saranno oggi, nelle principali piazze), ma anche per dire come concretamente ci si può difendere dalla violenza, molto spesso perpetrata dai compagni. Ad aprire, la testimonianza di una giovane, Stefania, che trovandosi «prigioniera» in una relazione con un coetaneo, ha dovuto ricorrere all’aiuto del centro Petra per uscirne. Proprio dalle testimonianze raccolte dal centro viene il titolo del programma di iniziative, «L’amore non ha lividi». Dalle forze dell’ordine arriva invece la constatazione che i reati di violenza sono in continuo aumento: segno, anche che c’è una maggiore propensione a denunciare, La raccomandazione, ha ricordato Daniela Braida, dirigente della Polizia, è quella di «diffondere il più possibile l’informazione che in questura è a disposizione uno spazio di ascolto», non necessariamente per denunciare, ma per avere assistenza e consulenza. E c’è anche il codice rosa che aiuta, proprio nel momento di maggiore bisogno, le donne che ricorrono al pronto soccorso senza il coraggio di denunciare violenza. Tutto intorno al pubblico giovani tenevano cartelli con alcune delle frasi, raccolte da studenti, discriminanti e senza rispetto per il genere femminile che spesso si ascoltano.