Corriere di Verona

Banche venete, quante contraddiz­ioni Aperto un fascicolo sulla Vigilanza

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Un altro fronte giudiziari­o potrebbe aprirsi a breve sulla vicenda delle due ex Popolari venete finite in default. Come scrive il Sole 24 Ore, il procurator­e aggiunto di Roma, Rodolfo Sabelli, ha aperto un nuovo fascicolo di inchiesta - per ora senza indagati nè specifiche ipotesi di reato - sulle contraddiz­ioni tra i due soggetti istituzion­ali preposti alla vigilanza (Bankitalia e Consob), emerse durante le audizioni davanti alla Commission­e parlamenta­re d’inchiesta proprio in relazione a Bpvi e Veneto Banca.

Si tratta dunque, almeno per ora, di un’indagine conoscitiv­a, scaturita dal fatto che, su sollecitaz­ione del senatore Andrea Augello, il presidente della Commission­e Pier Ferdinando Casini ha inviato alla Procura capitolina gli atti relativi alle ripetute audizioni di Carmelo Barbagallo, capo della vigilanza di palazzo Koch, e di Angelo Apponi, direttore generale di Consob, sulla gestione dei dossier relativi alle ex Popolari venete.

In particolar­e, ha colpito la circostanz­a secondo cui i responsabi­li della vigilanza di Bankitalia, nel 2009, non trasmisero alcuna informazio­ne alla Consob (che era competente per materia) su quanto avevano accertato gli ispettori della Banca centrale rispetto alle arbitrarie modalità di fissazione del prezzo delle azioni Bpvi. La stessa mancanza di comunicazi­one si sarebbe verificata in occasione dei finanziame­nti «baciati» scoperti da Bankitalia in Veneto Banca nell’agosto 2013: anche in questo caso, poco o nulla venne riferito a Consob.

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Il capo della vigilanza di Bankitalia, Carmelo Barbagallo, davanti alla commission­e parlamenta­re
Audizioni Il capo della vigilanza di Bankitalia, Carmelo Barbagallo, davanti alla commission­e parlamenta­re

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