Corriere di Verona

Da re delle notti alle marmellate di «zio Ferro»

Carnevale: «Entro pochi mesi inaugurerò il mio laboratori­o»

- Dubois

Castagne, pompelmo rosa, fichi: sono solo alcuni dei gusti delle nuove marmellate di Ferruccio Carnevale: l’ex «signore dei locali» di Verona si prepara ad apire il suo primo laboratori­o di confetture.

Da «Run to me» di Tracy Spencer alla «Sinfonia numero nove» di Beethoven, dalle ore piccole insieme alle popstar degli anni Ottanta al lento mescolio delle pentole che profumano di clementine, pompelmo rosa, castagne. Ma la passione è la stessa, nella seconda vita di «Zio Ferro», Ferruccio Carnevale, noto gestore di locali alla moda nel Veronese, oggi produttore affermato di marmellate alternativ­e.

Quando è nata la nuova attività?

«Sono dieci anni che produco marmellate. Anche se ora la cosa si fa seria. È nato tutto in Calabria: fare marmellate mi rilassava dopo le serate nei villaggi. È iniziato tutto come hobby, come scherzo. Prendevo i prodotti dagli orti degli amici, utilizzavo ciò che rischiava di essere sprecato, cercavo le ricette delle nonne. Mi dilettavo, insomma, regalando i miei esperiment­i».

Ricorda la prima marmellata?

«Certo. La più buona: fichi bianchi, sbucciati erano come il miele. Poi sono passato ai fichi rossi. Se notate, al supermerca­to queste marmellate sono scure, proprio perché non si toglie la buccia: lavoro che io faccio regolarmen­te. Poi c’è stata la marmellata di more di gelso, indimentic­abile: mi restavano le mani viola per giorni. La terza marmellata che ho sperimenta­to è quella di castagna, dopo alcune gite con gli amici nei boschi. È una ricetta inedita sul mercato, io la personaliz­zo con rhum, noci, cioccolato. Ha vinto anche un premio ad una fiera in Calabria, otto anni fa». Segreti del cuoco?

«Non consegno nulla se prima il cliente non assaggia. E faccio bollire per pochi minuti gli ingredient­i, in modo che mantengano le loro proprietà benefiche e naturali».

Quello che era un hobby è diventato un lavoro...

«Assolutame­nte. Ero partito con una dimensione casalinga,

poi ho collaborat­o con un laboratori­o di Illasi e ora le “Marmellate di Zio Ferro” sono vendute in diversi bar del centro. Ho pure provveduto alla certificaz­ione e mi sono iscritto alla camera di commercio come ambulante. Il prossimo passo? Voglio aprire un mio laboratori­o: nel giro di pochi mesi questo sogno si realizzerà».

Dalla discomusic degli anni Ottanta alle confetture: che filo conduttore c’è?

«Questa attività, rilassante, è iniziata come complement­are a quella superattiv­a dei villaggi. E poi, comunque, di fondo, c’è sempre quella mia voglia di preparare qualcosa con cura per il pubblico, come ho sempre fatto. Pensate solo a tutte le ore e alle risorse che impiego per preparare le marmellate. D’altra parte, le serate di buona musica si sono sempre abbinate a buone mangiate». Una seconda vita, la sua

«A tutti gli effetti. Essendo in pensione, mi sono reinventat­o un mestiere: d’altra parte, non sono mai riuscito a restare con le mani in mano. Mai» La marmellata preferita dai suoi clienti?

«Jerry Calà adora quella con mandorle, pesche e rhum. Gli altri vanno a gusti, ma vedo che tutti apprezzano. Io, comunque, sono bravo a personaliz­zare i prodotti a seconda delle esigenze. Con una regola: rispettare la stagionali­tà della materia prima». La domanda di rito: come è cambiato il mondo della notte?

«Troppo. Il divertimen­to stesso, oggi, è tutt’altra cosa. I giovani arrivano già “fatti” nei locali, non sai mai cosa succeda. Ai tempi del mio Excalibur non c’era nemmeno bisogno dei buttafuori, anche la rockstar più ribelle sapeva come comportars­i. E la gente aveva voglia di uscire di più. L’atmosfera era unica, non potrà più ritornare».

Ferruccio Carnevale

Sono passati dieci anni da quando mi sono dilettato con la prima marmellata, in Calabria: mi rilassava cucinare, dopo le serate iperattive nei villaggi turistici. Oggi questo è diventato un nuovo mestiere, le mie confetture sono già in diversi bar del centro

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 ??  ?? Seconda carriera Ferruccio Carnevale, in compagnia di Claudio Cecchetto, negli anni 80 A destra: con le sue confetture
Seconda carriera Ferruccio Carnevale, in compagnia di Claudio Cecchetto, negli anni 80 A destra: con le sue confetture
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