Cortile di Giulietta, spunta la quarta ipotesi «Dal Nuovo o da via Capello? Tutt’e due»
La proposta della dem La Paglia: «Valorizzare la Casa, proprietà comunale»
«Smettiamola di mettere all’asta il mito di Giulietta: pensiamo invece a valorizzare la Casa esistente, che è già di proprietà comunale, e per quanto riguarda l’ingresso al cortile con la famosa statua, magari, potremmo usare sia il palazzetto Armani che il Teatro Nuovo, l’uno complementare all’altro». Elisa La Paglia, consigliera comunale del Partito Democratico, lancia una nuova ed inedita proposta sulla travagliatissima questione dell’accesso al Cortile di miss Capuleti, in via Cappello. Come è noto, sono sul tavolo tre diverse proposte: quella della Mox corporation (uso della palazzina Armani, in via Cappello, come museo e come accesso), quella del Teatro Nuovo (accesso da piazzetta Navona) e infine quella di una delimitazione all’interno dell’attuale androne, con tornelli piazzati al limite del famoso cortile.
Secondo La Paglia, «il dibattito continua a ruotare attorno alla quadratura economica dei project financing privati in una sorta di asta pubblica. Questo approccio – spiega - ha il pregio di risolvere, probabilmente, il problema del caos degli ingressi da Via Cappello ma ha il grosso difetto di aprire almeno altri due altri ordini di problemi: 1) il mantenimento del sito nella rete civica dei musei cittadini; 2) il reale valore del mito di Giulietta». La Paglia chiede perciò se davvero «siamo sicuri, ad esempio, che il milione che Mox è disposta a riconoscere al Comune ripaghi dell’avviamento promozionale ormai ottantennale della Casa e del Cortile, considerato che il Comune già guadagna dalla Casa circa 600 mila euro all’anno».
A fare l’affare, dice l’esponente dem, sarebbero i comproprietari, che senza fatica porterebbero a casa quasi 400.000 euro di virtuali mancati incassi e realissimi interessi di bottega. Che fare, allora? Oggi in commissione La Paglia chiederà ufficialmente «che sia il Comune ad elaborare una propria proposta partendo dalla Casa, che è di sua proprietà, e che si valuti su questa base il positivo contributo che i privati possono fornire. Invertendo la prospettiva – aggiunge un po’ a sorpresa la consigliera comunale - potremmo persino accorgerci che le due ipotesi di ingresso dal Nuovo e da Palazzo Armani non sono alternative ma complementari!» (l.a.)