Otto Becker: in un reportage la traversata a piedi della Groenlandia
Etica prima ancora che estetica. Il senso più profondo della ricerca di Olaf Otto Becker, artista tedesco che espone (per la prima volta in Italia) le sue foto da Marcorossi Arte contemporanea divi a Garibaldi( fino al 27 gennaio), sta prima di tutto nella documentazione di quello che appare come un disastro ambientale. O quanto meno un cambiamento le cui conseguenze non siamo ancora in grado di valutare. Una documentazione che nasce da un’impresa che definire molto impegnativa è decisamente riduttivo: la traversata a piedi di un territorio della Groenlandia, trainando una slitta con ottanta chili di materiale. Il reportage, realizzato tra 2007 e 2009, mostra (anche attraverso un drammatico confronto con foto di dieci anni prima) come i ghiacci stiano cedendo al riscaldamento: buchi ovunque e nuovi fiumi che solcano il territorio sporco di polveri nere. La trasposizione sul piano estetico e la grande attenzione alla qualità formale dell’immagine vanno di pari passo con l’impegno sul piano morale, caratteristiche di Olaf Otto Becker che in una serie precedente aveva posto la sua attenzione sulla deforestazione. Tra i suoi incontri nel lungo e pericoloso trekking, anche gli studiosi di un campo di ricerca svizzero e la consapevolezza che i dati in loro possesso non sono ancora sufficienti per capire. «È necessario che agiamo tutti insieme – ha spiegato il fotografo –, comprese le grandi aziende che non sembrano ancora interessate al problema del riscaldamento globale».