Più carabinieri contro le gang della droga Gli arrivi dopo i «regolamenti di conti» ad Arcole e San Bonifacio. L’ipotesi: piazze contese per lo spaccio
Arrivano i rinforzi straordinari: più carabinieri da mandare in pattuglia, per prevenire un fenomeno criminale apparso nelle ultime settimane. No, non si tratta delle rapine in villa. Bensì delle bande che si contendono nell’Est Veronese le piccole «piazze» della droga. Angoli di strada dove vendere qualche grammo di sostanza. E che in ben due occasioni hanno portato a dei regolamenti di conti «alla luce del sole», o quasi. Il primo, la settimana scorsa a Gazzolo d’Arcole, davanti alla chiesa del paese. La seconda, martedì sera, in via della Libertà a San Bonifacio, la strada che porta dall’ospedale nel centro della città.
Anche in questo caso l’aggressione è avvenuta a coltellate, dopo che due persone sono scese da un’auto. Non ci sono stati colpi di pistola (poi rivelatasi una scacciacani), come accaduto a Gazzolo. Due episodi che appaiono correlati a partire dalle modalità, e che lo sarebbero a tutti gli effetti, secondo le indiscrezioni che arrivano dalle forze dell’ordine. Tanto che il sindaco di San Bonifacio, Giampaolo Provoli, parla di «persone note, che risiedono in parte nel nostro In azione
Una «gazzella» dei carabinieri a San Bonifacio, quartiere Ambrosini territorio comunale, in parte ad Arcole e in parte a Belfiore. Si tratterebbe di bande di piccoli spacciatori entrati in competizioni per questioni di “territorio”».
E chi sta portando avanti le indagini (i carabinieri della compagnia di San Bonifacio) avrebbe raccolto anche informazioni tra i loro vicini di casa, in quartieri descritti come «ad alta densità di immigrati» e in cui «prevale l’omertà». Il giorno dell’aggressione ad Arcole, è stato necessario inviare dei militari da Verona, in quanto l’unica pattuglia disponibile nel territorio della compagnia, che va da Vestenanova fino a Cologna Veneta era impegnato altrove. E proprio sul territorio saranno impiegati i nuovi contingenti. «Non cediamo ad allarmismi - afferma Provoli - i dati dimostrano che i reati nel nostro territorio sono diminuiti. Ma occorre rispondere a queste situazioni e ben vengano i rinforzi al comando di compagnia di San Bonifacio. Siamo convinti che, insieme alla tenenza della finanza che ha sede sempre nel nostro Comune si potrà intervenire, a cominciare dalle verifiche sul lavoro in nero, che funziona come attrattore per questi personaggi. Occorre, poi, tenere sempre alta la guardia per quanto riguarda il pericolo di infiltrazioni mafiose, a cui parte del territorio veronese si è dimostrato essere esposto».
Giampaolo Provoli Va controllato il mondo del lavoro nero, che attrae criminalità