Corriere di Verona

Domani il posticipo, prova del nove contro il Genoa

Domani sera il posticipo. Recupera anche Ferrari, out per squalifica Fares e Heurtaux

- Fontana

«Ormai siamo abbonati al lunedì. Ci abbiamo vinto, ci abbiamo perso. Vediamo di ricomincia­re il giro». Quel che non ha mai perso, Fabio Pecchia, è la testa. Non l’ha fatto la settimana scorsa, quando il suo esonero era vicino, né lo fa adesso, con il Verona che ha dato segnali di crescita. La vittoria col Sassuolo, il superament­o del turno in Coppa Italia nel derby con il Chievo: ossigeno che serviva all’Hellas per togliersi i crucci che l’assillavan­o, sebbene i guai restino da risolvere. Domani, quindi, ecco l’ennesimo posticipo per i gialloblù, che al lunedì hanno giocato anche con Benevento, Inter e Bologna, in questo campionato. Al Bentegodi, il Genoa, dunque: «Una squadra che c’entra poco con la lotta per la salvezza», osserva Pecchia, e l’organico rossoblù è lì a dargli ragione, tra Perin, Taarabt, Pandev, Lapadula, Rigoni, Laxalt, Bertolacci, Izzo, Spolli, Zukanovic e tutti gli altri. La cura Ballardini, dopo l’addio a Juric, ha portato punti freschi: blitz con il Crotone, pari imposto alla Roma, a Marassi. In Coppa Italia, altra vittoria con il Crotone e ottavi di finale conquistat­i. Lo stato di crisi è rientrato: «Siamo tutte lì», commenta Pecchia. La Spal, venerdì, è stata sconfitta all’Olimpico dalla Roma. Domenica, a Ferrara, l’Hellas sarà chiamato a una nuova sfida elettrica, prima del doppio impegno tra Coppa e campionato con il Milan: «Una partita per volta. Adesso, il Genoa», puntualizz­a Pecchia, che non sporge lo sguardo oltre la prossima gara. Deve pensare, piuttosto, agli uomini che ci sono e a quelli che, invece, sono in dubbio. Kean e Ferrari sono tornati, ma l’attaccante è fuori da un mese e il difensore da due: «Dietro abbiamo numeri ridotti», continua il tecnico. Con Heurtaux e Fares squalifica­ti, dovrà inventarsi qualcosa per far quadrare i conti. Se Ferrari non fosse pronto, c’è l’ipotesi dello spostament­o al centro di Caceres con Romulo terzino destro, ma non solo: «Souprayen in mezzo mi è piaciuto con il Chievo, come già era accaduto in altre occasioni», il messaggio. Maggiori certezze ci sono a centrocamp­o, con il duo Zuculini-Buchel a reggere l’urto in interdizio­ne. Di lì in poi, però, è un Verona sull’altalena delle scelte possibili. Pazzini non ce la farà a partire titolare dopo una settimana di allenament­i differenzi­ati. Kean, appunto, ha recuperato, ma sconta il periodo di assenza. Valuta la conferma dell’assetto con il «finto nove», Pecchia, con Cerci ad allargare gli spazi e Valoti a buttarcisi dentro. Poi, resta il nodo Bessa: «Da un pezzo non può allenarsi con continuità», chiarisce Pecchia, che ha fatto senza di lui a Cagliari e col Bologna (infortunat­o, non è stato nemmeno convocato) e che, con il Sassuolo, l’ha inserito nel finale. Ci rinuncerà anche con il Genoa? La domanda resta lì, ma Pecchia non manca di dare una carezza al talento italo-brasiliano: «L’anno scorso avrà saltato, forse, una seduta. Abbiamo visto tutti cos’ha fatto». La fiducia in Bessa è quella che Pecchia nutre in tutto il gruppo del Verona. Domani, ecco la prova del nove. Nove come, i punti fin qui raccolti e su cui allungare nella partita con il Genoa.

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Pecchia Il Genoa? Squadra che c’entra poco con la lotta per la salvezza

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