Pd, corsa alla segreteria Pernice avanti nei voti dei circoli
A due settimane dall’assemblea che eleggerà il segretario provinciale la renziana è in vantaggio. E sugli esiti del voto si giocano anche le candidature dei parlamentari
Si concluderanno domenica prossima le assemblea dei circoli del Pd, per poi arrivare il 18 dicembre all’appuntamento che eleggerà il nuovo segretario provinciale. Secondo i dati ufficiosi, la renziana Valeria Pernice, sarebbe al momento in netto vantaggio davanti a Claudio Marconi e Massimo Lanza. In città scontro tra Luigi Ugoli e Lorenzo Dalai.
Il Pd veronese verso lo sprint decisivo. Entro domenica prossima dovranno concludersi le assemblee dei circoli, per poi arrivare il 18 dicembre all’assemblea provinciale che eleggerà il nuovo segretario provinciale (mentre quello cittadino sarà votato due giorni più tardi, il 20). Come sta andando la grande corsa? Secondo dati ufficiosi, la renziana doc Valeria Pernice, a lungo stretta collaboratrice dell’onorevole Alessia Rotta, sarebbe al momento in netto vantaggio, con una percentuale di poco superiore al 51 per cento dei consensi (51,3%, secondo i dati del tardo pomeriggio di ieri).
Subito dietro, Claudio Marconi, sostenuto dal gruppone D’Arienzo-Bonfante, che al momento si attesterebbe attorno al 36 per cento, ma che spera molto di crescere nelle assemblee di circolo della Bassa Veronese, in programma proprio in queste ore (e la Bassa, si sa, è da sempre il «regno» di Bonfante ma è molto vicina anche allo stesso Marconi, assessore nella giunta di Legnago e appoggiato dal sindaco Clara Scapin).
Poco spazio sembra invece rimanere per il candidato della componente che fa capo al ministro Andrea Orlando, Massimo Lanza, che potrebbe accontentarsi di superare il risultato in doppia cifra. Importante tenere presenti gli schieramenti interni, basati soprattutto sul «quadrangolo dei parlamentari». Alessia Rotta, Gianni Dal Moro e Diego Zardini sono tutti e tre al fianco della Pernice, così come la consigliera regionale Orietta Salemi. D’Arienzo è invece con Marconi, e una sconfitta «di misura» sarebbe per lui (e per Franco Bonfante) una quasivittoria, da far pesare anche al tavolo (non solo locale ma anche romano) delle trattative per le ricandidature alle prossime elezioni politiche. Quanto alle posizioni programmatiche, nel corso delle assemblee di circolo i candidati hanno ribadito quanto avevano promesso sin dall’inizio.
Marconi punta a creare per tempo «un progetto di tipo amministrativo per Verona, che non si può improvvisare negli ultimi sei mesi, e parla di autonomia del Veneto, accoglienza dei migranti, mobilità, rischi di infiltrazioni mafiose, lotta alla rinascita dei movimenti neofascisti». Pernice parla di «un progetto che non nasce dai vertici del partito, dai leader, dagli onorevoli, ma dalla base e che vuole essere espressione dei circoli e dei territori. La segreteria – aggiunge - dovrà dialogare più e meglio di quanto fatto in passato con la base, ma la base dovrà dialogare più e meglio con la società».
Massimo Lanza, infine, seguace del ministro Orlando, professore associato all’università, tenterà di approfittare al massimo della battaglia in corso tra i due candidati favoriti. Per quanto riguarda poi il segretario cittadino, pare praticamente certa la vittoria di Luigi Ugoli, che ha il consenso quasi unanime del partito, anche se Lorenzo Dalai ha lanciato con molta grinta la sua contro-candidatura («rifiutando gli unitarismi di facciata, - ha spiegato - senza l’appoggio di alcuno dei quattro parlamentari, che hanno guidato, senza governarlo, il Pd veronese, cerco e cercherò di dare una linea fuori dalle ambiguità»).
In città Scontro tra Ugoli e Dalai, si vota il 20