Sicurezza, polizia a tappeto in provincia
Il questore Petricca: «Battiamo tutto il territorio veronese in sinergia con i carabinieri»
Martedì sera a Legnago e venerdì sera a San Bonifacio. Arriva anche in provincia la task force della polizia per contrastare la criminalità. «Batteremo a tappeto tutto il Veronese», assicura il nuovo questore Ivana Petricca. Un «programma» studiato con carabinieri e comitato provinciale per la sicurezza. «Ci muoviamo in sinergia, noi a coprire alcune zone, loro altre». Al setaccio le aree in cui negli ultimi tempi si è registrata un’escalation di reati.
Il prologo era stato martedì sera, a Legnago. E il segnale arrivato sia ai cittadini che chiedono più sicurezza sia ai malviventi, è stato assolutamente chiaro: non c’è territorio franco nella lotta alla delinquenza. Messaggio che venerdì sera è rimbombato anche in un’altra zona «calda» della provincia. Quell’Est Veronese dove nell’ultimo periodo si sono susseguite risse e liti tra chi non fa della legge una sua priorità, rapine e furti. E così come nella Bassa anche a San Bonifacio l’altra sera si è visto qualcosa che solitamente in provincia, dove la legalità indossa di solito la divisa dei carabinieri, appare poco: un pullulare di polizia.
Una task force composta da agenti della squadra mobile, polizia amministrativa e dell’immigrazione con i colleghi dei reparti di prevenzione crimine del Veneto. «Squadra» voluta e coordinata dal questore Ivana Petricca - che l’altra sera dalle 19 e fino a tarda notte ha setacciato strade, piazze, bar, aree di parcheggio e controllato le auto in uscita ed entrata dal casello di Soave-San Bonifacio. «Che la polizia non sia solo in città ma anche in provincia non ha assolutamente nulla di anomalo. Del resto il questore è responsabile della sicurezza su tutto il territorio, non solo sul capoluogo», spiega la Petricca. Che con quelle task force fuori dalle mura cittadine ha messo in pratica quanto deciso nelle ultime riunioni del comitato provinciale sulla sicurezza su indicazione del prefetto Salvatore Mulas. «Lavoriamo in totale sinergia con i carabinieri. Loro coprono delle zone, noi altre. Tutto viene coordinato. E per garantire la sicurezza io mi faccio a tappeto tutta la provincia. Serve anche per dare ai cittadini la dimostrazione che ci siamo...». Venerdì sera sono state controllate e identificate 74 persone. Di queste venti hanno precedenti penali e denunce. I poliziotti hanno controllato anche la stazione ferroviaria e cinque locali pubblici. In uno, per terra, sono stati trovati due involucri con 3 grammi di cocaina e dei di hashish. Il «lascito» di qualcuno che ha voluto sbarazzarsi delle dosi all’arrivo degli agenti. In un altro locale sono state sequestrate tre macchinette da gioco che non avevano i permessi. E quello nell’Est Veronese è un blitz che verrà ripetuto, in altre zone della provincia. «Noi non ci fermiamo. Verrà tutto sempre coordinato con il comitato e con i carabinieri, ma la polizia sarà ancora presente in provincia». Parola di questore. Con buona pace di chi pensava di aver trovato fuori dalla città il porto franco dell’illegalità.