Corriere di Verona

Dusi presenta «Dieci volte meglio» «Puntiamo a due milioni di voti»

L’imprendito­re veronese: «Contatti con altri partiti, ma noi andiamo da soli»

- di Camilla Pisani

L’obiettivo è arrivare alle elezioni politiche di primavera con in tasca il consenso del 7 per cento dell’elettorato. Due milioni di persone da convincere puntando prima di tutto sull’occupazion­e giovanile, azzerando il cuneo fiscale e abolendo la Partita Iva per fatturati sotto gli 80 mila euro: «perché Verona è una mosca bianca ma nel resto d’Italia un ragazzo su due non ha un impiego».

La portata della sfida, Andrea Dusi se la porta addosso: abito elegante ma leggerment­e sgualcito, un’ombra di stanchezza sotto gli occhi e sei chili in meno rispetto a quando è iniziata la sua avventura politica, due mesi fa. Il 42enne imprendito­re veronese, ieri, nella sede dell’Ordine degli Architetti, ha presentato alla città Dieci Volte Meglio, partito apartitico fondato insieme a Cristina Pozzi, collega e socia con cui nel 2006 lanciò Wish Days, azienda poi venduta per una cifra milionaria, oggi ancora al suo fianco con Impactscoo­l, startup che propone percorsi formativi sulle nuove tecnologie.

Dusi, presidente di Dieci Volte Meglio, è nel pieno di un tour cominciato a Milano l’8 novembre, e proseguito a Torino e Crotone per portare la voce di profession­isti, imprendito­ri e manager che vogliono cambiare l’Italia, anzi renderla «non una, ma dieci volte meglio di come è oggi». «A breve saremo a L’Aquila, Pescara e Udine - ha anticipato davanti a un centinaio di veronesi presenti tra sostenitor­i e potenziali elettori - raggiunger­emo tutta l’Italia per raccoglier­e le 55mila firme necessarie a presentarc­i alle elezioni con 350 candidati». I temi di Dieci Volte Meglio sono online sul sito del partito, riassunti in dieci punti programmat­ici che vedono, al primo posto, il lavoro giovanile. Sul piatto c’è l’impegno per la creazione di 3milioni di posti in cinque anni, da ripartire nei settori strategici per l’economia. «300mila posti legati all’ambiente e all’energia, 750mila alle tecnologie emergenti, un milione e mezzo al turismo e altri 450mila per ridare slancio ai comparti tradiziona­li». Non manca l’attenzione alle profession­i autonome «con l’abolizione delle Partite Iva fino a 80mila euro di fatturato: cambierà il modello della dichiarazi­one dei redditi per cui basterà il codice fiscale». Per l’avvio di imprese in settori innovativi come robotica e Iot sono previste agevolazio­ni fiscali «tra cui un’aliquota delle imposte dirette al 5% per dieci anni e un’aliquota stabile al 20% per gli anni successivi. E per le nuove assunzioni a tempo indetermin­ato l’azienda sosterrà un costo per i dipendenti uguale allo stipendio lordo, per dieci anni». Per le nuove generazion­i la proposta è incentivar­e fin dalla scuola primaria l’insegnamen­to bilingue.

Per l’ambiente si ragiona sull’autosuffic­ienza energetica in cinque anni e, per il turismo, su una maggiore apertura a risorse private. Senza un passato politico alle spalle e senza volontà di stringere alleanze con le altre forze in campo, Andrea Dusi vuole intercetta­re due milioni di voti: «Ho incontrato esponenti di Pd, Forza Italia e Movimento 5 stelle - ha concluso - ma la nostra intenzione è andare avanti da soli, facendo campagna elettorale autofinanz­iata su web e social media». In attesa non di vincere, forse, ma di diventare l’ago della bilancia del nuovo governo di coalizione, sì.

Il lavoro giovanile è alla base del progetto: oggi uno su due non ha un impiego

La nostra campagna elettorale sarà autofinanz­iata sul web e sui social

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La convention Andrea Dusi nella sede dell’Ordine degli architetti a Verona

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