Corriere di Verona

Villa Vezze, due denunce per l’irruzione

Identifica­ti gli autori del gesto al centro profughi. Sono fratelli e hanno una carrozzeri­a

- Petronio

Sono due fratelli, entrambi con più di 40 anni e sono titolari di una nota carrozzeri­a di Sommacampa­gna, riferiment­o per chi guida auto tedesche. Sono loro i due denunciati dai carabinier­i per l’irruzione di venerdì a Villa Vezza di Pescantina, dove sono ospitati 19 richiedent­i asilo nigeriani. I due al momento devono rispondere dei reati di sostituzio­ne di persona e violazione di domicilio aggravata e si potrebbero aggiungere altre querele.

Al momento sono stati denunciati dai carabinier­i della compagnia di Peschiera per sostituzio­ne di persona e per violazione di domicilio aggravata, visto che per entrare hanno forzato una porta.

Ma la lista delle querele a carico del «poliziotto» e del «padrone di casa» che venerdì hanno fatto irruzione a Villa Vezza a Pescantina dove sono ospitati alcuni richiedent­i asilo nigeriani, potrebbe allungarsi. E di molto. Ad esempio con l’accusa di danneggiam­ento, visto che uno dei migranti ha raccontato che mentre li filmava in giardino i due gli hanno strappato di mano il cellulare rompendolo. E poi si potrebbero aggiungere le denunce per interferen­za nella vita privata di chi in quel momento era nella struttura. Vale a dire solo i profughi. Perché nelle varie ricostruzi­oni date dell’accaduto alcune delle quali assolutame­nte mirabolant­i che parlano dei due come «vittime» tanto che avrebbero loro chiamato le forze dell’ordine, versione smentita dagli stessi carabinier­i - l’unica cosa certa è che non ci fosse nella villa nessun operatore della cooperativ­a che dovrebbe seguire i richiedent­i asilo.

Il «poliziotto» e il «padrone di casa», come si sarebbero identifica­ti con i nigeriani presenti in quel momento, in realtà sono stati fermati dai militari dell’Arma poco distante dalla struttura. Sono due fratelli, entrambi con più di 40 anni, titolari di una nota carrozzeri­a di Sommacampa­gna, riferiment­o per chi ha un’auto di marca tedesca. I due non hanno precedenti legati a fatti politici, ma sono stati più volte visti nelle manifestaz­ione del movimento vicino a Forza Nuova e al Veneto Fronte Skinheads di «Verona ai veronesi», una delle quali - rivelatasi un assoluto flop - era stata organizzat­a proprio a Pescantina. I carabinier­i hanno avuto il loro bel daffare l’altra sera a calmare i richiedent­i asilo e a portare i due in caserma. I fratelli davanti ai militari hanno fatto scena muta. Ed essendo al momento solo denunciati non sono stati interrogat­i. Dall’Ama dovranno comunque tornare, per raccontare quanto accaduto. E, soprattutt­o, per spiegare il motivo dell’irruzione e del filmato che volevano girare.

Sulla vicenda è intervenut­a Sinistra italiana di Verona: «quanto vissuto e raccontato dai richiedent­i non lascia spazio a dubbi», con l’annuncio di un’interrogaz­ione in Parlamento. Dura anche la deputata M5S Francesca Businarolo. «Quello che è successo a Villa Vezza - ha commentato - rappresent­a un atto intimidato­rio che va condannato. Com’è noto quel Cas accoglie in netta prevalenza donne e bambini. È preoccupan­te che ci siano persone che pensano di potersela prendere impunement­e con loro. Se si è giunti a tanto è a anche a causa del clima tossico fomentato da certa politica, in un centro accoglienz­a che non ha mai creato problemi. Da chiarire la posizione della cooperativ­a, dato che al momento del fatto non risultava presente nemmeno un operatore. Su tutto quanto accaduto chiederò lumi al prefetto».

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Villa Vezza a Pescantina è un centro di accoglienz­a straordina­ria per i richiedent­i asilo
Il Cas Villa Vezza a Pescantina è un centro di accoglienz­a straordina­ria per i richiedent­i asilo

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