Pfas, scontro tra Di Maio e l’assessore Bottacin
(l.a.) Blitz veronese di Luigi Di Maio, ieri pomeriggio, con tappe a Sommacampagna, Campagnola di Zevio e Soave. Ed è subito polemica tra il leader dei Cinquestelle e i rappresentanti della giunta regionale veneta. Di Maio ha parlato infatti della situazione politica nazionale(«Se non dovessimo avere i numeri per governare da soli, noi saremo comunque la prima forza politica del Paese e chiederemmo l’incarico al presidente della Repubblica, avviando poi consultazioni con tutte le altre forze politiche sui temi del Movimento») ma anche di questioni regionali, a partire dall’inquinamento da Pfas. Proprio questa mattina, Di Maio ha annunciato che sarà a San Bonifacio «dove incontrerò – ha detto - le mamme preoccupate per la questione della Pfas».
Il candidato a premier dei grillini ha rilanciato in materia le affermazioni della deputata M5S Silvia Benedetti, la quale ha annunciato che «finalmente il governo ha avviato le procedure per dichiarare lo stato di emergenza nelle zone colpite dall’inquinamento da Pfas in Veneto».
Immediata e a muso duro la replica dell’assessore regionale veneto all’Ambiente,
Gianpaolo Bottacin: «Che la barzelletta che non fa ridere raccontata dall’onorevole Benedetti sia rilanciata persino dal candidato premier dei Cinquestelle - tuona Bottacin - è la clamorosa conferma di quanto poco questo partito conosca della vicenda Pfas e di quanto maldestramente stia tentando di cavalcarla, in ritardo di 48 ore, dopo che la stampa ha già informato che, grazie all’iniziativa del presidente Luca Zaia, in collaborazione con il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, sono già in corso i sopralluoghi tecnici propedeutici alla dichiarazione dello stato di emergenza nelle zone del Veneto colpite dall’inquinamento da sostanze perfluoro alchiliche. Atto che la Regione – afferma Bottacin - chiede con atti formali da ben prima che i pentastellati scendessero sulla terra provenienti dal pianeta Papalla». E Bottacin aggiunge che «per fare dichiarazioni come quelle di Di Maio bisogna davvero essere senza vergogna anche se, per fortuna, la gente in Veneto è in gamba e sa bene chi si è dato da fare su questo problema e chi ha solo parlato, come i 5 stelle che, fino a che lo credevano conveniente, hanno disegnato scenari apocalittici fomentando paure e rabbia, e poi, appena hanno capito che il problema si era avviato a soluzione, hanno pensato bene di prendersene il merito».