Arriva dopo 19 anni la sentenza del Tar Vincono i proprietari delle palazzine
(e.p.) Diciannove anni per una sentenza. Tanto tempo per porre fine (salvo eventuali nuovi ricorsi al Consiglio di Stato) a una vicenda più adatta agli esperti di semantica che a quelli di diritto amministrativo. Perché il braccio di ferro tra il Comune di Villafranca e il condominio Executive, alla fine, secondo il recente verdetto dei giudici del Tar di Venezia, si è basato quasi totalmente sull’interpretazione del concetto di «attività indotte al sistema delle merci».Un salto all’indietro nel tempo per cercare di capire meglio la questione: nell’aprile del 1998, l’amministrazione villafranchese emanava cinque distinte ordinanze per imporre alle ditte costruttrici di alcuni locali interni del condominio Executive, «il ripristino della destinazione d’uso assentita e dell’originario stato dei luoghi». L’edificio in questione, situato a poca distanza dall’aeroporto Catullo, ospitava uffici e locali di alcune compagnie aeree tra le quali Air Dolomiti. E già pochi mesi più tardi, i proprietari del condominio e le società avevano promosso un ricorso davanti al Tar per chiedere l’annullamento delle cinque ordinanze comunali. Il Consiglio di Stato aveva concesso una sospensiva valida fino ad oggi in ragione del «grave pregiudizio», che sarebbe derivato dall’applicazione delle ordinanze. I giudici, questa volta, hanno dato ragione ai proprietari del condominio e alle società che lì hanno i loro uffici. Il Comune, secondo il Tar, ha sbagliato a ritenere che tra le «attività indotte al sistema merci» previste dal piano, non possano essere comprese anche «attività direzionali» come uffici di compagnie aeree o di società commerciali che svolgono attività di import/export. Niente muri abbattuti. Dopo 19 anni.