«La vedova allegra» al Filarmonico con Marisa Laurito
Il capolavoro di Leahr da domenica in cartellone (con replica anche per San Silvestro): sul palco anche la popolarissima Laurito nel ruolo di Njegus A dirigere l’orchestra ci sarà il giovane maestro spagnolo Sergio Alapont
C’ è l’operetta più amata dal grande pubblico, c’è una protagonista popolarissima anche tra i non musicofili, c’è da festeggiare il ritorno della Fondazione lirica Arena di Verona, dopo due mesi di sospensione forzata, e alla fine di tutto c’è pure la notte di San Silvestro.
Difficile negare che «La vedova allegra» di Franz Leahr, in programma al Teatro Filarmonico da domenica, con 6 repliche fino alla notte del 31 dicembre, non offra motivi per far volare tappi di champagne, al di là di quelli che saranno usati anche sul palcoscenico.
L’operetta in tre atti darà infatti il via alla Stagione 20172018 della Fondazione Arena, che conclude così i due mesi di «riposo forzato» previsti dagli accordi sindacali dopo la grave crisi dello scorso anno.
Una ripartenza importante, e arriva come il classico cacio sui maccheroni il primo titolo in cartellone, fatto di grande musica ma anche di allegria, di can-can e altri balli travolgenti, di ironie e sorrisi.
Decisamente azzeccata anche la scelta di inserire nel cast (nel ruolo di Njegus, solitamente affidato ad un uomo) della popolarissima Marisa Laurito (sì, proprio lei, peraltro al suo secondo impegno di questo tipo a Verona) che ci regalerà sicuramente una versione esilarante delle furberie previste per quel ruolo.
A sottolineare ulteriormente l’atmosfera di festa, c’è poi il fatto che «La vedova alle-
gra» debutterà domenica prossima, alle 15,30, al Filarmonico, ma verrà poi replicata martedì 19 dicembre, alle 19, giovedì 21, alle 20, sabato 23, alle 15.30, mercoledì 27, alle 20,30, venerdì 29, alle 20,30 ed infine domenica 31 dicembre alle 20,30, per tutti
coloro che amano passare Capodanno a teatro, naturalmente con brindisi finale alle fortune degli spettatori, degli artisti e della Fondazione per
quel 2018 che starà per iniziare e dal quale ci si attendono mesi meno travagliati di quelli passati nell’anno che sta per finire.
L’allestimento, che ha debuttato al Filarmonico nel febbraio 2005 e da allora ha
sempre riscosso grande successo, porta la firma di Gino Landi per regia e coreografia, Ivan Stefanutti per le scene e William Orlandi per i costumi. In questa edizione, la regia è ripresa da Federico Bertolani e le coreografie da Cristina Arrò.
Per la prima volta, il giovane e affermato direttore spagnolo Sergio Alapont sarà chiamato a dirigere l’Orchestra areniana, il Coro preparato da Vito Lombardi, il Ballo coordinato da Gaetano Petrosino e le grandi voci soliste in programma, tra le quali sono numerosi i ritorni di interpreti amati dal pubblico del Filarmonico, a partire dall’avvenente Hanna Glawari di Mihaela Marcu (17, 23, 27, 31/12), che per alcune recite si darà il cambio con Elisa Balbo (19, 21, 29/12) accanto all’amato Conte Danilo Danilowitsch impersonato da Enrico Maria Marabelli.
La produzione impegna ovviamente l’orchestra, il coro, il ballo e i tecnici dell’Arena.