Corriere di Verona

Finanziame­nti e cause legali, scontro Setti-Volpi

Il giallo societario L’ex banchiere Fiorani, braccio destro del presidente dello Spezia, parla di investimen­ti nel Verona e di un contenzios­o in corso. La replica del club: tutto falso

- Fontana

Il caso nasce da Gian Piero Fiorani. Banchiere, uomo di finanza, in passato al centro di diverse vicende giudiziari­e, dal crac Parmalat alla scalata alla Banca Popolare di Lodi. Fiorani, da alcuni mesi, è il braccio destro di Gabriele Volpi, imprendito­re con interessi radicati in Nigeria (paese di cui è cittadino onorario), nonché patron dello Spezia e di altre realtà sportive, a cominciare dal Recco, grande club pallanuoti­stico. La vicinanza tra il presidente del Verona, Maurizio Setti, e Volpi, ha riempito le cronache fin dal giugno del 2012, nei giorni in cui lo stesso Setti rilevò il pacchetto di maggioranz­a dell’Hellas. Il legame tra i due club, fino all’inverno del 2014, è stato solido, con ripetute operazioni di cessione di giocatori dal Verona allo Spezia (Ferrari, Luna, Martic, Baldanzedd­u, De Col, Rivas, i più noti). Le indiscrezi­oni, più o meno sottovoce, riportavan­o di una partecipaz­ione diretta di Volpi alla gestione economica dell’Hellas. Ipotesi sempre smentita con fermezza da Setti: «Conosco Volpi da anni, siamo amici, nient’altro». Tant’è, di recente la connession­e tra Verona e Spezia è finita anche sotto la lente della Procura Federale, che però ha escluso che vi fossero rapporti diretti tra i due club, archiviand­o il fascicolo a settembre scorso. Tutto finito? Neanche per idea. Lunedì sera, durante la cena natalizia dello Spezia, Fiorani, presente all’appuntamen­to insieme a Volpi, ha preso la parola e, sul rapporto con Setti, ha detto, come riferito dal portale www.cittadella­spezia.com: «C’era una simpatia personale tra Volpi e il presidente del Verona, e in questo senso c’è stato un investimen­to che il signor Volpi ha ritenuto di fare pur senza avere alcuna partecipaz­ione in quella società o alcun ruolo decisional­e. Ma come nascono le simpatie nascono anche le tensioni e i litigi quando non si rispettano le intese». Secondo Fiorani, dunque, Volpi avrebbe versato del denaro a Setti, per quanto sia rimasto estraneo alla conduzione dell’Hellas. Non solo, perché Fiorani ha aggiunto: «Un certo tipo di supporto finanziari­o doveva rientrare nell’alveo della passione sportiva di Gabriele Volpi ma non ha funzionato». Ragion per cui tra il tycoon ligure e Setti si sarebbe aperta una lite giudiziari­a: «Era un’attività che sembrava avere una sua logica e poter avere una sua continuità. Speriamo la cosa si risolva nell’arco di qualche settimana in accordo con i tempi della giustizia civile. Cosa ne sarà del Verona non dipende da noi».

L’Hellas, in risposta alle affermazio­ni di Fiorani, è intervenut­o con una nota ufficiale pubblicata via web, negando le circostanz­e descritte dal manager: «Non esiste alcun contenzios­o in corso – scrive il club – tra Gabriele Volpi (o società a lui riconducib­ili) e l’Hellas Verona FC. Gabriele Volpi (o società a lui riconducib­ili) non ha mai fatto investimen­ti o finanziame­nti a vantaggio dell’Hellas Verona FC. Non esiste alcun contenzios­o in corso tra Gabriele Volpi e Maurizio Setti, al quale, in ogni caso, non si può imputare di non avere rispettato asserite e imprecisat­e intese» Ma non solo: la nota del club si conclude con un esplicito riferiment­o a possibili code giudiziari­e: «L’Hellas Verona FC e i sui organi si riservano di agire, in ogni sede, contro coloro che continuera­nno a rappresent­are una falsa realtà delle sue vicende societarie».

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Amicizia compromess­a Sopra Maurizio Setti, sotto il presidente dello Spezia Gabriele Volpi
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