«Agec, illegittima la selezione del dg» Il Comune vuole licenziare la Motta
Domani pomeriggio un apposito cda. La dirigente: «Io resto al mio posto». Bertucco: altro pasticcio
La giunta comunale ha dato l’input ai vertici dell’Agec affinché venga allontanata e sostituita l’attuale direttore generale dell’azienda, Maria Cristina Motta. La «direttiva» emanata da Palazzo Barbieri dovrà adesso essere votata dal consiglio d’amministrazione dell’Agec, domani pomeriggio.
Era nell’aria da tempo, ma adesso l’attacco è lanciato: la giunta comunale ha dato l’input ai vertici dell’Agec affinché venga allontanata e sostituita l’attuale direttore generale dell’azienda, Maria Cristina Motta. La «direttiva» emanata da Palazzo Barbieri dovrà adesso essere votata dal consiglio d’amministrazione dell’Agec, che è stato convocato per domani pomeriggio. Cosa contesta la giunta alla Motta? La delibera firmata dal sindaco Federico Sboarina parla di «profili di grave illegittimità in merito al procedimento di selezione del direttore generale». Un procedimento sancito da una delibera dell’Agec dell’11 dicembre 2014, ma quasi immediatamente contestata dalle opposizioni all’Amministrazione allora guidata da Flavio Tosi. Ma il presidente di allora, Massimo Galli Righi, ripete (come già disse allora) di avere «invitato i dubbiosi a fare ricorso al Tar, cosa che però nessuno fece. E di fronte a questa assenza di ricorsi – aggiunge – la cosa finisce lì». Quanto alla delibera varata adesso dalla giunta Sboarina, Galli Righi la definisce «una delibera di natura politica e di scarso valore giuridico». La diretta interessata, Maria Cristina Motta, si limita da parte sua a dire che lei rimane dov’è, continuando a fare il suo lavoro, e che «essendo una che alle regole ha sempre creduto» non ha alcuna intenzione di dire altro perché «su tutto il resto parleranno gli avvocati».
Torniamo allora al testo della delibera del sindaco Sboarina, che sottolinea come il contratto della dottoressa Motta sia stato inizialmente firmato per soli 5 mesi, poi via via più volte prorogato, con ipotesi (a detta del parere legale espresso dall’avvocato Cacciavillani) di «responsabilità contabile e penale, in primis per il cda di Agec».
La delibera prende perciò atto «che la situazione emersa esclude la possibilità di una legittima prosecuzione del rapporto di lavoro del direttore generale dell’Agec» che secondo il Comune è «affetto da insanabili vizi di legittimità che impongono lo scioglimento del contratto stesso e l’avvio della procedura per la nomina di un nuovo direttore generale».
Di qui, sempre nella stessa delibera comunale, la direttiva al cda di Agec per l’adozione dei provvedimenti conseguenti.
Il primo commento politico
Il parere legale C’è responsabilità contabile e penale, in primis per il consiglio di amministrazione di Agec
sulla vicenda arriva da Michele Bertucco (Sinistra e Verona in Comune) secondo il quale siamo di fronte ad un ennesimo pasticcio amministrativo. Bertucco ricorda come «l’allora presidente Galli Righi fece diffondere un avviso di selezione pubblica per il ruolo di direttore generale per poi presentarsi il giorno della scadenza dell’avviso, a domande arrivate, in Consiglio di amministrazione dell’azienda per mettere ai voti la riconferma, senza selezione, della dottoressa Motta, entrata mesi prima in qualità di garante super-partes con incarico ad interim dopo lo scandalo delle mense e l’arresto del precedente direttore e di alcuni funzionari».
Secondo Bertucco «la cosa sorprendente che emerge dall’istruttoria di questa delibera e che c’era chi pensava di poter far passare tutto in cavalleria» mentre «tutto ciò evidenzia gravi carenze sotto il profilo della correttezza e della legalità venute a galla grazie alle nostre denunce e a dirigenti con la schiena dritta che, a differenza di molti politici, non si accontentano delle versioni ufficiali di facciata».