Bike sharing, debuttano le due ruote elettriche Via al progetto per la ciclabile Saval-San Zeno
Mobilità sostenibile, dal ministero dell’Ambiente un milione a Palazzo Barbieri
La pista ciclabile dal Saval a San Zeno diverrà presto una realtà. E il servizio di bike sharing sarà potenziato e soprattutto esteso anche ai quartieri esterni al centro-città, con l’utilizzo di biciclette elettriche per invogliare pure i pigri a usare le due ruote anche a costo di «pedalare» aiutati dal motorino di scorta per qualche chilometro in più.
Almeno per metà, queste novità sono legate a un bando di concorso nazionale dell’estate 2016, emanato dal ministero dell’Ambiente per favorire la mobilità sostenibile (e non inquinante) sui percorsi casa-scuola e casa-lavoro.
Il Comune di Verona vi prese parte e arrivò al decimo posto assoluto. Grazie a quel piazzamento nella «top ten» nazionale, a Verona è stato concesso un finanziamento di un milione di euro, rispetto a un costo complessivo del progetto di due milioni e mezzo.
Adesso, la giunta comunale ha stanziato il milione e mezzo che mancava, e si può passare dal campo delle proposte a quello delle decisioni. Su due versanti. «Il primo punto – hanno spiegato ieri il sindaco Federico Sboarina e l’assessore alla Mobilità, Luca Zanotto – è il mantenimento di una promessa che avevamo fatta ai veronesi, ossia la realizzazione di un nuovo percorso ciclabile che unirà San Zeno al Saval, per un costo di 1.404.220 euro, per il quale nel 2018 si procederà alla progettazione per poi aprire al più presto i relativi cantieri». La nuova pista ciclabile Saval-San Zeno è peraltro già prevista nel bilancio 2019 ma sarà anticipata appunto al
prossimo anno utilizzando 500 mila euro del contributo statale e 904.220 euro di finanziamento municipale, da reperire riducendo o eliminando altri interventi. L’altra parte di quei due milioni e mezzo (per la precisione: 1.037.000 euro) servirà per creare 15 nuove ciclo-stazioni di bike sharing, acquistando altre 50 biciclette tradizionali ma anche 150 biciclette elettriche «che consentiranno – hanno sottolineato Sboarina e Zanotto – di ampliare il servizio a nuovi quartieri, anche non vicinissimi al centro, creando la possibilità per tutti di utilizzare questo servizio, magari percorrendo qualche chilometro in più, ma sapendo che, nel caso in cui… il fiato non sia sufficiente, c’è il motorino elettrico pronto a dare una mano».