Corriere di Verona

Litiga con la sorella, tenta di strangolar­la, distrugge casa e aggredisce i carabinier­i

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(e.p.) Quando ha aperto la porta di casa trovandosi di fronte gli uomini in divisa, ha perso ulteriorme­nte le staffe. Prima ha sbattuto la porta tentando di barricarsi all’interno dell’abitazione in un condominio in Borgo Nuovo e poi si è letteralme­nte lanciato contro la sorella, aggredendo­la per l’ennesima volta.

I carabinier­i del nucleo operativo, entrati in casa, si sono trovati di fronte il giovane intento a strangolar­e con una mano la poveretta e a tentare di colpirla con un pugno al volto. Tutto intorno, piatti e stoviglie distrutti sul pavimento e mobili rovesciati. E per bloccare il ragazzo, un cameriere marocchino di 25 anni che lavora in centro, è stato necessario anche l’intervento di una seconda pattuglia. Completame­nte fuori di sé, anche a causa dell’alcol e, probabilme­nte, di qualche sostanza stupefacen­te, continuava a dimenarsi e a minacciare la sorella: «Non possono farmi nulla e appena mi mollano, ti apro la gola». «Qualcosa», invece, i militari dell’Arma lo hanno potuto fare: su disposizio­ne del pm Stefano Aresu lo hanno arrestato con le accuse di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, ma dovrà rispondere anche delle minacce e delle lesioni (12 giorni di

prognosi) nei confronti della sorella di un anno più grande che lo ha denunciato. Ieri, difeso da Luca Meconio, è comparso davanti al giudice Marzio Bruno Guidorizzi per la direttissi­ma e al termine dell’udienza è finito in carcere a Montorio in attesa del processo. Era stata la ragazza, poco dopo mezzanotte, a chiamare il 112 in lacrime. Il fratello, tornato a casa, le aveva ordinato di chiudersi in camera ma lei voleva finire di seguire un programma in tv. A quel punto lui era andato in cucina e aveva iniziato a distrugger­e qualsiasi cosa gli capitasse a tiro ordinando alla vittima di sistemare immediatam­ente: «Qui sono l’unico che lavora (la figlia della sorella e la madre sono in Marocco da qualche giorno, ndr) e devi obbedire». È in cella.

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Sul posto Sono intervenut­i i carabinier­i

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