Polito: «Paese in declino, ritrovare le responsabilità di scuola e famiglia»
Un Paese, il nostro, in declino. La responsabilità va cercata non tanto nella politica: «I nostri problemi sono molto più determinati dalla famiglia e dalla scuola: bisogna capire che la questione educativa è centrale». È la prima ragione che ha spinto Antonio Polito, vicedirettore del Corriere della
Sera, a scrivere il libro «Riprendiamoci i nostri figli» (Marsilio) che ieri è stato presentato dall’autore in dialogo con il giornalista Stefano Lorenzetto, al Liceo Fracastoro. Un incontro organizzato dall’Associazione Prospettiva famiglia. Padre in due momenti molto lontani della sua vita, («tra i miei figli c’è una distanza quasi di una generazione, e il mondo nel frattempo è completamente cambiato»), il «comunista» Polito si è trovato d’accordo con il «cattolico» Lorenzetto - così si sono scherzosamente appellati – su molti punti: la perdita di punti di riferimento per gli educatori e per i giovani, la fine del principio di autorità («cosa che mette in crisi il concetto stesso di educazione»), il collasso della politica come militanza, la mancanza di fiducia nel futuro che si riflette in un drammatico calo demografico. «Non si genera, quasi si avesse paura delle nuove generazioni - spiega Polito -, viviamo in Paese dall’economia basata su imprese familiari, ma dove è molto difficile il passaggio generazionale, e con il minor numero di laureati in Europa. È il momento di “riprenderci i nostri figli».