Corriere di Verona

Pedemontan­a ok, congelati gli altri project

- di Martina Zambon

er una superstrad­a, la Pedemontan­a, che già nel 2018 potrebbe essere aperta a tratti, ci sono almeno cinque infrastrut­ture che non vedranno la luce. Si tratta dei project dell’era Galan cassati dal Comitato scientific­o voluto da Luca Zaia.

Il ferro sale. Sono le quotazioni dell’asfalto, invece, a cadere in picchiata. Non fosse per la Pedemontan­a Veneta resuscitat­a dal maxi bond da 1,5 miliardi, che tiene alta la bandiera dei nastri stradali, non rimarrebbe altro che la coperta troppo corta di Veneto Strade per le manutenzio­ni. E Luca Zaia, negli auguri di fine anno, ieri, ha battuto proprio sul «2018 anno d’oro della Pedemontan­a» che potrebbe vedere aperte già alcune tratte proprio il prossimo anno. Nel mirino del governator­e c’è, poi, il Trentino: «Alla luce dello sblocco della Pedemontan­a, sottolineo che la Valdastico nord risulta sempre più strategica e bisogna chiuderla assolutame­nte». Sembrano passati anni luce dal fuoco di fila di nuove autostrade annunciate come imminenti. Il Veneto sognato dall’allora assessore plenipoten­ziario alle Infrastrut­ture Renato Chisso. Ora la parola d’ordine è la lotta al consumo di suolo e, soprattutt­o, non si parla più di «project financing», bacchetta magica degli anni 2000 ormai spuntata. Se si rimette in moto la locomotiva dell’Alta Velocità/Alta Capacità a superare il fatale nodo berico, restano al palo le decine di piccole e grandi arterie tracciate sulla carta geografica della regione durante l’era Galan. Di più, nel progetto di legge statale di iniziativa regionale sull’autonomia figura un breve paragrafo potenzialm­ente rivoluzion­ario: l’assorbimen­to regionale, appunto, di tutte le autostrade che attraversa­no il Veneto. Di fatto, l’unica autostrada che potrebbe divenire «regionale» tout court è il Passante di Mestre fino a Padova Est. Per tutte le altre concession­arie si prospetter­ebbe una sorta di canone di attraversa­mento. Questo capitolo, però, attiene ancora al libro dei sogni. Resta un lungo elenco di opere da derubricar­e. Il compito, quasi malinconic­o, è stato affidato a un Comitato scientific­o coordinato da Ilaria Bramezza, segretario generale alla programmaz­ione regionale. Alcuni project si stanno «auto eliminando», per così dire. A partire da quella Orte-Mestre non inserita dal Cipe fra le opere di interesse strategico, la cosiddetta «Romea Commercial­e» pare destinata a restare sulla carta (salvo i costi di progettazi­one esigibili e che ammontano a qualche centinaia di migliaia di euro). L’ultima a cadere, di fatto, poco più di un mese fa, la Nogara-Mare, il project il cui iter era andato più avanti superando la gara e arrivando all’aggiudicaz­ione. Proprio il promotore, la Confederaz­ione Autostrada­le che riunisce un gruppo di concession­arie con a capo la A4 Holding che gestisce la BresciaPad­ova, ha formalizza­to alla Regione la necessità di un aumento da 50 a 1870 milioni di euro di contributo pubblico su di un costo totale dell’opera di poco meno di 2 milioni. Un modo per far decadere l’intero progetto per rinuncia del promotore. Archiviata la «Transpoles­ana bis», resta ancora un punto di domanda sulla Via del Mare ferma alla gara, bandita nel 2013 con tanto di consegna delle due buste, una del promotore «Strada del Mare Srl» (ovvero Adria Infrastrut­ture che ha legato il suo nome alle cronache giudiziari­e dello scandalo Mose) e un’altra di Sis, promotore della Pedemontan­a. Il governator­e Luca Zaia la vorrebbe, l’impasse tutto romano, però, pare paralizzan­te a partire dalla registrazi­one della ricusazion­e della Corte dei Conti. Cassate anche opere che non prevedevan­o un contributo pubblico come la «Nuova Valsugana», resa di scarso appeal dalla Valdastico Nord. Archiviato dal parere negativo del Mibact, Ministero per i beni e le attività culturali, il Passante Alpe Adria (da Vedoia a Pieve di Cadore). Non vedrà la luce neppure il progetto di un «Sistema delle Tangenzial­i Venete», una sorta di A4 bis in parallelo all’asse Verona, Vicenza e Padova (promotore anche in questo caso, la Confederaz­ione Autostrada­li): non è mai arrivata sul tavolo del Cipe. Si completerà, invece, il Grap di Padova (senza camionabil­e).

5

Il numero di project archiviati o in fase di archiviazi­one, dalla NogaraMare alla Nuova Valsugana

2

Tanti sono i progetti regionali ancora in piedi: Il Grande raccordo anulare di Padova e la Via del Mare

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy