Quel memorabile 3-5 con doppietta di Elkjaer
Quanti diranno «io c’ero», pensando a quel gelido pomeriggio del 10 febbraio 1985 allo stadio Friuli.Se il calcio talvolta ci cattura senza bisogno di un copione, il merito va ascritto a partite come quell’Udinese-Verona. Magari i puristi della tattica avranno qualcosa da ridire, ma quel che avvenne in campo quel giorno è un saggio sulla follia del pallone. Il Verona, reduce dal successo interno sull’Ascoli si presenta al Friuli da capolista con un punto di vantaggio sull’Inter. L’Udinese di Vinicio naviga a cinque lunghezze sopra la zona retrocessione, ben al di sotto delle attese, per chi ha gente come Zico in rosa. Sul campo pesante e fangoso, il primo tempo esalta il calcio geometrico di Bagnoli, fatto di pochi passaggi in funzione della profondità. Dopo 20 minuti il Verona sta già avanti 3-0 grazie ad un’incornata di Briegel, un gol di rapina di Galderisi, e un cucchiaio beffardo di Elkjaer (al rientro dopo un guaio muscolare) che uccella Brini. L’Udinese è in pieno stato confusionale ma fa leva sull’orgoglio dei suoi campioni: allo scadere Edinho accorcia le distanze su punizione spedendo la palla nel sette. I friulani credono nella rimonta, e nella ripresa spingono a testa bassa; il Verona alle corde capitola nel giro di sei minuti, quando Carnevale e Mauro completano l’aggancio. Nel calcio non esiste l’impossibile. I padroni di casa accarezzano ora l’idea del clamoroso ribaltone, ma i gialloblù si rivelano una truppa con gli attribut: non perdono la testa, si ricompattano, e nel giro di 120 secondi mandano l’avversario al tappeto con una combinazione letale dei suoi due assi stranieri: prima Elkjaer fa doppietta, poi Briegel mette i sigilli al termine di un’inarrestabile percussione. Il 3-5 finale è da tramandare ai posteri.