Jesolo, supertassa di soggiorno e proteste «Dimettiamoci tutti»
L’Assoalbergatori in rivolta contro il blitz del sindaco Che rilancia: «Me ne vado io se calano le presenze»
Guerra senza quartiere sulla tassa di soggiorno a Jesolo, la capitale balneare del Veneto. Il Comune ha previsto l’allungamento dell’imposta da 5 a 12 mesi l’anno e un aumento generalizzato che arriva al raddoppio ad esempio per gli hotel a 5 stelle. Agli aumenti, presidente e direttivo dell’Associazione Jesolana Albergatori hanno risposto con le dimissioni, invitando i propri associati a dimettersi dai cda di tutte le società in cui vi sia una rappresentanza della categoria, come Jesolo Turismo (gestisce un servizio di salvataggio, un campeggio, due stabilimenti balneari e il palazzo del turismo) ma anche il Consorzio di Promozione Turistica Jesolo-Venice, vale a dire che se ciò accadesse le attività turistiche più importanti della città sarebbero a rischio paralisi.
Il sindaco Valerio Zoggia, che ha approvato gli aumenti giovedì sera, difende la manovra: «Abbiamo allineato le tariffe a Rimini e Riccione, sarò io a dimettermi a fine stagione qualora venisse riscontrato un calo di presenze turistiche determinato dell’aumento dell’imposta». Veniamo alle tariffe. Tassa di soggiorno tutto l’anno dal 2019 mentre nel 2018 partirà a marzo per accompagnare il periodo di transizione; ridotta l’esenzione bambini dai 12 a 10 anni d’età mentre negli hotel a 5 stelle si passa da 2 a 4 euro giornalieri, nei 4 stelle da 1,5 a 2,5 euro, nei 3 stelle da 1 a 1,5 euro; dormire in appartamento costerà da 0,60 a 1 euro. La prossima estate una famiglia di 4 persone alloggiata 7 giorni in hotel a 5 stelle pagherà 112 euro di sola imposta contro i 56 del 2017. In un 3 stelle, sempre per 7 giorni di alloggio, la stessa famiglia pagherà 42 euro di imposta contro i 28 del 2017. «Oltre al danno la beffa, il Comune ha recepito la nostra proposta di tassa annuale per ridurre gli aumenti ma ha mantenuto anche quellichiosa il presidente dell’AJA, Alessandro Rizzante –. Ci dicono che gli aumenti porteranno un introito aggiuntivo di 1,8 milioni quando invece abbiamo alcolato che l’aumento equivarrà a oltre 3 milioni. Perché tutti quei soldi? Come sono sati investiti quelli del 2017? In 40 anni di attività mai vista una cosa simile».
Rizzante parla di totale assenza di concertazione, di delegittimazione, poi firma le dimissioni che saranno rimesse al consiglio dell’assemblea il prossimo 11 gennaio. I due alberghi a 5 stelle di Jesolo sono pronti a uscire dall’associazione di categoria. «Questi aumenti provocheranno un incremento del nostro listino dal 6 all’8%, ponendoci fuori mercato durante i periodi di bassa stagione e non saremo concorrenziali negli altri periodi» chiosa Luca Boccato di Almar Hotel, annunciando poi ripercussioni occupazionali. Federalberghi Veneto lancia un avvertimento: «Ricordo - commenta il vicepresidente Massimiliano Schiavon - che senza la collaborazione degli albergatori l’economia del litorale non gira». «Difendo la nostra scelta che varrà per 5 anni, fatta nell’interesse della città quindi del turismo - ribatte il sindaco Zoggia - . I nostri conteggi sono basati sullo storico dell’imposta quindi non si sbaglia. I problemi stanno all’interno della categoria».
Il sindaco snocciola la finalità dei nuovi introiti: piste ciclopedonali, un nuovo asilo nido e un museo di arte contemporanea, promozione turistica su nuovi mercati, sicurezza antiterrorismo in via Bafile. «Solidarietà al presidente Rizzante – rilancia Angelo Faloppa di Confcommercio e Fimaa –. L’aumento di 3 milioni è tolto dalle tasche dei turisti che sono il nostro bene più prezioso». Il 27 dicembre Confcommercio riunirà gli associati per valutare prese di posizione sull’aumento del balzello. Proteste anche a Bibione dove sono previsti aumenti dell’imposta.
Rizzante Perché questi aumenti? In 40 anni mai visto niente del genere Zoggia Abbiamo allineato le tariffe a Rimini e Riccione