Per i parlamentari è tempo di bilanci «Ecco le cose fatte per Verona»
Il Pd rivendica gli stanziamenti per collettore, discarica, Pfas, Veronetta e scuole Il centrodestra: «Tante occasioni perse». I Cinque Stelle: «Abbiamo vigilato»
I parlamentari del Pd rivendicano i fondi stanziati per collettore, discarica di Pescantina, Pfas, Veronetta e Fondazione Arena, quelli di opposizione sottolineano i passi falsi. La legislatura, sciolte ieri le camere, è ufficialmente finita.
Premesso che le presenze in aula non sono certo un metro esaustivo per valutare la qualità dell’attività parlamentare, al tramonto della diciassettesima legislatura (ieri il presidente Mattarella ha sciolto le camere) il deputato del Pd Vincenzo D’Arienzo si piazza in testa alla relativa classifica, elaborata con i dati di Open Polis. «Ho cercato di impegnarmi come meglio potevo, il risultato è frutto di quello che ho cercato di fare per Verona», spiega lui.
È tempo di bilanci. Dal Pd, che ha supportato i tre governi della legislatura (Letta, Renzi, Gentiloni) si guarda al bicchiere mezzo pieno, tanto più che grazie agli stanziamenti del Cipe è stata sbloccata un’opera attesa da tempo sul Garda, il nuovo collettore, e si è trovato rimedio al disastro ecologico della discarica di Ca’ Filissine, a Pescantina, si è finanziata in modo importante la bonifica dei territori contaminati dai Pfas. Ci pensa Alessia Rotta, la più vicina a Matteo Renzi tra i deputati veronesi del Pd, rivendicare questi ed altri risultati: dalla «Fondazione Arena, per cui abbiamo ottenuto l’accesso alle risorse previste dalla Legge Bray: 10 milioni che hanno impedito la liquidazione» , alla riqualificazione di Veronetta, per cui grazie al fondo per la sicurezza urbana del Governo Renzi abbiamo ottenuto 18 milioni» fino agli «oltre 18 milioni per interventi di edilizia scolastica in molti comuni della provincia», oltre ad altri stanziamenti minori. Oltre a Rotta e D’Arienzo, sono altri due i parlamentari veronesi uscenti del Pd: Diego Zardini e Gianni Dal Moro. Puntano tutti a ricandidarsi, ma questa volta, senza il premio di maggioranza e con il partito a picco nei sondaggi, la truppa potrebbe ridursi ad uno, massimo due, solo grazie alla quota proporzionale. Rotta, in ogni caso, appare la favorita.
Sogna di fare cappotto nei quattro collegi veronesi alla Camera e nei due per il Senato il centrodestra. In attesa di spartire le candidature tra le forze della coalizione (l’unica certezza, al momento, è la candidatura del vicesindaco leghista Lorenzo Fontana) e definire i rapporti con il nuovo soggetto di Flavio Tosi (Noi per l’Italia), la tribuna è per gli uscenti, a partire da Alberto Giorgetti di Forza Italia. «Questa legislatura è stata un po’ un’occasione persa, speriamo la prossima sia all’altezza - dice -. Per il territorio veronese, qualche impegno sul tavolo c’è, dal collettore del Garda alla discarica di Pescantina, alla Tav. A carico del prossimo governo sarà valorizzare una città che in questi anni si è rafforzata per presenze turistiche». Eletta al Senato con Forza Italia, oggi transitata nel gruppo Federazione delle Libertà (Idea-Popolo e Libertà, Pli), Cinzia Bonfrisco fa un bilancio amaro: «L’economia veneta è stata sconquassata da fallimento delle due banche, la battaglia perduta è quella di non aver incalzato vigilanza prima e impedire lo sfascio». Fanalino di coda secondo la classifica di Open Polis, sottolinea che le presenze sono spesso inversamente proporzionali ai ruoli dei parlamentari (capogruppo, nel suo caso). Anche il collega Paolo Tosato, Lega Nord, insiste sulla crisi bancaria che in Veneto ha colpito 500 mila risparmiatori. «Altro dato preoccupante è l’impennata di italiani e veneti che stanno migrando all’estero, la sensazione è che non ci sia futuro nel nostro Paese», sottolinea.
Tutti gli uscenti del centrodestra dovrebbero ricandidarsi, così come i due deputati eletti con il Movimento Cinque Stelle (erano tre, ma Tancredi Turco ha lasciato il partito) si presenteranno alle parlamentarie per tentare un secondo giro di giostra. Francesca Businarolo ricorda la legge che è riuscita a far approvare sul whistleblowing (che tutela chi denuncia situazioni opache nelle proprie aziende) mentre per il territorio sottolinea «l’attività ispettiva (sopralluoghi e interrogazioni) su Pfas, discarica di Pescantina e Collettore del Garda», ovvero proprio le tre questioni poi finanziate dal governo. Mattia Fantinati rivendica invece l’impegno a favore delle pmi, in particolare le leggi «anti» delocalizzazione e quella per compensare i crediti verso la pubblica amministrazione con le cartelle esattoriali.
Tutti gli uscenti in pista Proveranno a ricandidarsi tutti i parlamentari veronesi uscenti. Verona avrà quattro collegi uninominali per la Camera, due per il Senato, altri saranno eletti con la quota proporzionale Alessia Rotta (Pd) Tra le altre cose abbiamo impedito la messa in liquidazione della Fondazione Arena Alberto Giorgetti (Fi) Qualche impegno per Verona c’è, ma ora starà al prossimo governo valorizzare la città F.Businarolo (M5S) Su Pfas, discarica e collettore determinanti i nostri sopralluoghi e interrogazioni