Corriere di Verona

«Odissea tra le auto abbandonat­e» La rabbia in coda E anche i taxi si fermano

- Alessandro Macciò

Chi è arrivato prima del grande caos si è tenuto alla larga dal volante e si è goduto il paesaggio imbiancato, gli altri hanno raggiunto la meta dopo mille peripezie. E qualcuno ha passato la notte in bianco. All’indomani della fitta nevicata che ha mandato in tilt il traffico, Cortina si risveglia con reazioni contrastan­ti: da un lato i sorrisi per la magia della neve, dall’altro le polemiche per i disagi sulle strade. Nonostante gli sforzi degli spazzaneve e dei carabinier­i, che mercoledì notte hanno recuperato le auto abbandonat­e a bordo strada dagli autisti esausti, ieri il copione sulla statale 51 Alemagna si è ripetuto in miniatura, con rallentame­nti in zona Valle di Cadore per il ghiaccio sull’asfalto e lunghe code tra Zuel e Cortina, così come tra il centro del paese e gli impianti da sci. Per fare un paio di chilometri serviva almeno mezzora, con ambulanze e vigili del fuoco a sirene spiegate che facevano fatica a farsi largo. E nel traffico risaltava il viavai dei carri attrezzi.

All’ora di pranzo corso Italia era gremito di pedoni (poi è spuntato uno spazzaneve). «Le strade sono un disastro, devono sbrigarsi a pulire — dice Francesco, avvocato veneziano —. Noi eravamo in jeep e siamo arrivati bene, quelli senza catene non riuscivano a salire e non c’era nemmeno un vigile. La gente deve imparare a non usare l’auto, bisogna andare a piedi come a Venezia». Marco e Consuelo di La Spezia hanno giocato d’anticipo: «Siamo qui dal 22 dicembre, veniamo da anni e sappiamo come funziona. Per evitare disagi, basta chiudere la macchina in garage e girare a piedi». Molti puntano il dito contro i mezzi pesanti. E ieri, in via Battisti, c’era ancora il camion austriaco che mercoledì si è bloccato in mezzo alla strada: «Ho dormito in cabina, ho avvisato la polizia e spero di ripartire in giornata», racconta Sandro, il camionista ungherese, mentre spala. Anche alcuni turisti hanno passato la notte in auto e sono arrivati in albergo con un giorno di ritardo.

Le code non hanno riguardato solo l’Alemagna e il centro: «Io abito in località Gilardon e ci ho messo due ore per fare quattro chilometri — dice ad esempio una negoziante delle casette natalizie in corso Italia —. Vicino ai ristoranti c’erano molte auto in mezzo alla strada e non si riusciva a passare». A proposito di ristoranti, mercoledì molti clienti bloccati nel traffico hanno disdetto le prenotazio­ni. E’ successo anche al «Lago Scin» di Alverà, che lo scorso agosto era stato travolto da una frana e ha riaperto i battenti a novembre: «La neve ci ha portato l’ennesimo danno — dice Patrizia, la titolare —. La strada era pulita, ma la gente non riusciva a salire perché in paese c’era troppo traffico. La polizia dovrebbe bloccare le auto senza catene a Tai di Cadore, servono più controlli». I disagi hanno coinvolto anche i mezzi pubblici: «In questi giorni si guida male — conferma l’autista dell’autobus per Lacedel —. Nessuno controlla le dotazioni, le auto bloccano il traffico e gli spazzaneve non possono sgombrare. Di solito arrivo al capolinea in mezzora, con la neve ci ho messo il doppio». Mercoledì molti taxi si sono rifiutati di venire a prendere i clienti proprio per le condizioni proibitive del traffico. Una famiglia barese è stata «scaricata» all’ingresso di Cortina dal tassista che l’aveva caricata all’aeroporto di Treviso. La macchina mandata dall’albergo per recuperare mamma, papà e i due figli è arrivata dopo quattro ore.

Le auto «Ncc» (noleggio con conducente), che possono prelevare i clienti anche al di fuori del proprio Comune, erano regolarmen­te in servizio, ma le corse sono state complicate. «La circonvall­azione di Cortina è lunga due chilometri e mezzo, mercoledì il tempo di percorrenz­a era di un’ora e 40 — spiega Paolo Ghedina, un autista Ncc —. Chi ci chiamava e lo scopriva, rispondeva che preferiva andare a piedi e in questi casi è la soluzione migliore, intasi molto meno. Purtroppo chi alloggia qui usa il macchinone anche per fare pochi metri e si creano queste situazioni: se si muovesse solo chi ha realmente bisogno, il problema si risolvereb­be molto prima. La neve era prevista, la gente doveva partire preparata». Di sconti ai passeggeri non se ne parla: «Noi andiamo a tariffa, il viaggio può durare mezzora o quattro ore, ma il prezzo da posto a posto resta sempre quello. I taxi vanno a tassametro, per cui se fai uno sconto le tasse te le paghi lo stesso. E non credo proprio che qualcuno ne abbia fatti».

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