«Odissea tra le auto abbandonate» La rabbia in coda E anche i taxi si fermano
Chi è arrivato prima del grande caos si è tenuto alla larga dal volante e si è goduto il paesaggio imbiancato, gli altri hanno raggiunto la meta dopo mille peripezie. E qualcuno ha passato la notte in bianco. All’indomani della fitta nevicata che ha mandato in tilt il traffico, Cortina si risveglia con reazioni contrastanti: da un lato i sorrisi per la magia della neve, dall’altro le polemiche per i disagi sulle strade. Nonostante gli sforzi degli spazzaneve e dei carabinieri, che mercoledì notte hanno recuperato le auto abbandonate a bordo strada dagli autisti esausti, ieri il copione sulla statale 51 Alemagna si è ripetuto in miniatura, con rallentamenti in zona Valle di Cadore per il ghiaccio sull’asfalto e lunghe code tra Zuel e Cortina, così come tra il centro del paese e gli impianti da sci. Per fare un paio di chilometri serviva almeno mezzora, con ambulanze e vigili del fuoco a sirene spiegate che facevano fatica a farsi largo. E nel traffico risaltava il viavai dei carri attrezzi.
All’ora di pranzo corso Italia era gremito di pedoni (poi è spuntato uno spazzaneve). «Le strade sono un disastro, devono sbrigarsi a pulire — dice Francesco, avvocato veneziano —. Noi eravamo in jeep e siamo arrivati bene, quelli senza catene non riuscivano a salire e non c’era nemmeno un vigile. La gente deve imparare a non usare l’auto, bisogna andare a piedi come a Venezia». Marco e Consuelo di La Spezia hanno giocato d’anticipo: «Siamo qui dal 22 dicembre, veniamo da anni e sappiamo come funziona. Per evitare disagi, basta chiudere la macchina in garage e girare a piedi». Molti puntano il dito contro i mezzi pesanti. E ieri, in via Battisti, c’era ancora il camion austriaco che mercoledì si è bloccato in mezzo alla strada: «Ho dormito in cabina, ho avvisato la polizia e spero di ripartire in giornata», racconta Sandro, il camionista ungherese, mentre spala. Anche alcuni turisti hanno passato la notte in auto e sono arrivati in albergo con un giorno di ritardo.
Le code non hanno riguardato solo l’Alemagna e il centro: «Io abito in località Gilardon e ci ho messo due ore per fare quattro chilometri — dice ad esempio una negoziante delle casette natalizie in corso Italia —. Vicino ai ristoranti c’erano molte auto in mezzo alla strada e non si riusciva a passare». A proposito di ristoranti, mercoledì molti clienti bloccati nel traffico hanno disdetto le prenotazioni. E’ successo anche al «Lago Scin» di Alverà, che lo scorso agosto era stato travolto da una frana e ha riaperto i battenti a novembre: «La neve ci ha portato l’ennesimo danno — dice Patrizia, la titolare —. La strada era pulita, ma la gente non riusciva a salire perché in paese c’era troppo traffico. La polizia dovrebbe bloccare le auto senza catene a Tai di Cadore, servono più controlli». I disagi hanno coinvolto anche i mezzi pubblici: «In questi giorni si guida male — conferma l’autista dell’autobus per Lacedel —. Nessuno controlla le dotazioni, le auto bloccano il traffico e gli spazzaneve non possono sgombrare. Di solito arrivo al capolinea in mezzora, con la neve ci ho messo il doppio». Mercoledì molti taxi si sono rifiutati di venire a prendere i clienti proprio per le condizioni proibitive del traffico. Una famiglia barese è stata «scaricata» all’ingresso di Cortina dal tassista che l’aveva caricata all’aeroporto di Treviso. La macchina mandata dall’albergo per recuperare mamma, papà e i due figli è arrivata dopo quattro ore.
Le auto «Ncc» (noleggio con conducente), che possono prelevare i clienti anche al di fuori del proprio Comune, erano regolarmente in servizio, ma le corse sono state complicate. «La circonvallazione di Cortina è lunga due chilometri e mezzo, mercoledì il tempo di percorrenza era di un’ora e 40 — spiega Paolo Ghedina, un autista Ncc —. Chi ci chiamava e lo scopriva, rispondeva che preferiva andare a piedi e in questi casi è la soluzione migliore, intasi molto meno. Purtroppo chi alloggia qui usa il macchinone anche per fare pochi metri e si creano queste situazioni: se si muovesse solo chi ha realmente bisogno, il problema si risolverebbe molto prima. La neve era prevista, la gente doveva partire preparata». Di sconti ai passeggeri non se ne parla: «Noi andiamo a tariffa, il viaggio può durare mezzora o quattro ore, ma il prezzo da posto a posto resta sempre quello. I taxi vanno a tassametro, per cui se fai uno sconto le tasse te le paghi lo stesso. E non credo proprio che qualcuno ne abbia fatti».