Corriere di Verona

Il primo vagito è di Amjad a Peschiera

Figlio di marocchini, venuto alla luce alle 0,16

- di Matteo Sorio

È stato il più veloce di tutti. «Sono entrata in sala parto verso le 23.30: a mezzanotte e sedici minuti era già nato». Si chiama Amjad, genitori di origini marocchine, tre chili e mezzo, buono come il pane. «Ha pianto pochissimo». Se lo stringe a sé mamma Karima, già due gemelli di sette anni. Amjad è il suo terzo figlio. Ed è il primo bimbo nato a Verona, tra città e provincia, nel 2018, cioè quando l’orologio della clinica Pederzoli di Peschiera del Garda segnava le 0,16 di ieri, 1° gennaio.

In anticipo di quasi due ore e mezza su Isabel, venuta al mondo all’ospedale Donna e Bambino di Borgo Trento, in città, alle 2,48. La prima neomamma dell’anno nuovo, allora, ha il sorriso gentile di Karima. Anni 42. Nata e cresciuta a Marrakech. Sposata con un connaziona­le, Moamhed. E con lui residente a Monzambano, nel Mantovano, un quarto d’ora di macchina da Peschiera e da un territorio veronese dove i residenti di nazionalit­à marocchina – dati Istat rilasciati il 13 giugno 2017 e aggiornati al 31 dicembre 2016 – sono 13.398 su un totale di stranieri di 104.842 (il Paese più rappresent­ato tra città e provincia è la Romania, 31.062 cittadini): «Io sono qui da sette anni, mio marito da dieci – racconta Karima –. Lui lavora come macellaio. Io tengo dietro ai bambini a casa. È in Italia che ci siamo conosciuti e sposati».

La nascita di Amjad, dun- que. Poi, due ore e mezza di attesa, nelle sale parto di Verona. Fino a Isabel, il secondo arrivo del 2018, ore 2,48. La struttura, in questo caso, è quell’ospedale Donna e Bambino, in Borgo Trento, che dal mese di marzo 2017 fa da punto unico per le nascite in città. La culla al terzo piano, vicina al letto della mamma, Silvia Filippini, 34 anni, veronese della Valpolicel­la, anche lei come Karima al terzo figlio. «Siamo di San Pietro in Cariano. Avevo un’attività in proprio, un negozio di alimenti biologici, insieme a mia sorella, tre figli come me. Adesso, però, farò la mamma a tempo pieno. A casa ci sono già Nicole, 4 anni, e Manuel, 2».

Il nome, Isabel? «Era cominciata con Nicole, ispirato da una canzone dei Gemelli DiVersi («guarda che sole che splende sopra di noi Nicole», il pezzo è «Che mondo meraviglio­so», cantato dal gruppo pop-rap milanese insieme a Eros Ramazzotti, ndr) e così, per pronuncia, con Manuel e Isabel, finiscono tutti e tre in “l”».

Da Amjad a Isabel. E gli altri? Lì, in Borgo Trento, tra la mezzanotte e le undici di mattina di ieri, 1° gennaio, si sono registrate otto nascite: Isabel, appunto, quindi un’altra femmina, da genitori brasiliani, e sei maschietti, di cui uno straniero. «Tante, ma l’ospedale Donna e Bambino è diventato il riferiment­o della città dopo l’unificazio­ne con Borgo Roma, quindi un numero così alto era prevedibil­e», spiegano le ostetriche.

Poche, invece, le nascite d’inizio anno negli altri ospedali se guardiamo a quel piccolo fazzoletto di tempo lì, tra la mezzanotte e le undici. A quell’ora, ieri mattina, l’Ospedale Sacro Cuore di Negrar, in Valpolicel­la, non registrava nessun nuovo arrivo. Idem l’ospedale di Bussolengo, dove l’ora dell’ultimo parto del 2017 era scattata alle 17,40. Stessa storia anche all’ospedale di Legnago, nella Bassa. A San Bonifacio, invece, nell’est veronese, due mamme uscite dalla sala parto tra nottata e mattina. Una, alle 4,30, madre di origini marocchine, con il suo bimbo. Un’altra, alle 7,23, italiana, madre di una bambina.

Karima Amjad, è il mio terzo figlio. Piange pochissimo Silvia Dopo Isabel ho deciso: faccio solo la mamma

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 ?? (Foto Sartori) ?? Mamme felici In alto, mamma Karima con Amjad, primo nato nel Veronese. Qui a fianco, mamma Silvia con Isabel
(Foto Sartori) Mamme felici In alto, mamma Karima con Amjad, primo nato nel Veronese. Qui a fianco, mamma Silvia con Isabel
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