Arena, Arsenale, gara bus: primi nodi del nuovo anno
Al primo punto la nomina del sovrintendente. E il 4 marzo... le politiche
Giusto il tempo di smaltire il cenone di fine anno e si è subito alle prese con le molte pratiche in sospeso che il 2017 ha lasciato in eredità al 2018. Sindaco e giunta comunale si ritrovano sin da oggi, a Palazzo Barbieri, con le scrivanie ricolme di dossier, alcuni dei quali decisamente urgenti. C’è per prima cosa da chiudere la vicenda della Fondazione Arena, che comincia a trascinarsi più a lungo del previsto.Colpa soprattutto del governo, che non si decide ad inviare il nome del proprio rappresentante in Consiglio d’indirizzo. Ma la diatriba vera è sul nome del futuro sovrintendente.
A Verona piacerebbe il manager Gianfranco De Cesaris, 54enne, di Peschiera del Garda, già dirigente di Bmw Italia e Mercedes Benz Italia e ora direttore commerciale di Man Truck & Bus, grande azienda nel comparto dei camion e degli autobus. Roma però gli contesterebbe la mancata esperienza in ambiti culturali. Mancanza cui Verona potrebbe supplire affiancando a De Cesaris, come superconsulente, l’espertissimo ex sovrintendente, Renzo Giacchieri. Sboarina voleva convocare già l’8 gennaio (giorno in cui scadrà la proroga del sovrintendente Giuliano Polo) il nuovo Consiglio d’Indirizzo. Forse non ci riuscirà, ma i tempi per chiudere questo «confronto VeronaRoma» saranno comunque brevi.
Secondo tema su cui sono attese presto decisioni importanti, l’Arsenale. Il 10 gennaio si riunirà per l’ultima volta l’apposita commissione consiliare. Verranno votate a maggioranza (contrari, probabilmente, solo i consiglieri tosiani) le linee guida: grande spazio verde, restauri «leggeri», insediamenti con preferenza a chi potrà dare un contributo economico (come l’Accademia Cignaroli, il mercato coperto con l’apporto di Coldiretti, Teatro Laboratorio e Interzona) e si dovrà decidere sul Museo di Storia Naturale (la maggioranza della giunta, esclusa Francesca Briani, pare orientata a lasciarlo dov’è, risparmiando i 6 milioni necessari per il trasloco). Il progetto preliminare da 9 milioni di euro, riguarderà la sistemazione dei tetti e andrà inserito nel bilancio 2018, altro tema da oggi all’ordine el giorno, con l’assessore Francesca Toffali che ha già iniziato la discussione per arrivare al voto entro il mese di febbraio.
Due spine nel fianco della maggioranza filo-Sboarina saranno poi le polemiche con l’Amministrazione provinciale sui trasporti. Entro due mesi si saprà se l’Autorità nazionale darà parere favorevole o contrario alla gara a lotto unico (come chiedono partiti e sindacati per tenere insieme i bus della città e quelli della provincia). E in queste settimane arriverà anche il parere legale sul «caso» della funivia di Malcesine, dove Pastorello ha messo in discussione la presidenza di Daniele Polato, cosa che ha contribuito ad arroventare le polemiche sulla gara per il Tpl.
Per quel che riguarda il lavoro che aspetta l’assessore Segala, diciano che dovrà risolvere questioni urbanistiche non semplicissime. Prima di tutto lo stop all’insediamento del nuovo centro commerciale La Cercola. Ma anche come cambiare le Varianti 22 (già approvata) e 23 (già adottata) e come muoversi su insediamenti «pesanti» come quelli all’ex Bam e al Nassa.
Sullo sfondo, infine, il voto delle politiche del 4 marzo, con alleanza inedite e candidature che potrebbero in qualche modo pesare sulle scelte (e magari anche sulla composizione) della giunta municipale.
L’Anac Si aspetta anche la risposta dell’Autorità nazionale sulla gara doppia