Corriere di Verona

In tre milioni al Catullo dopo 5 anni

Esulta il presidente dell’aeroporto Paolo Arena: «La nostra è una crescita sana»

- Corazza

La notizia la dà il presidente Paolo Arena con un post su Facebook nelle prime ore del nuovo anno: «Aeroporto di Verona chiude l anno con 3.098.683 passeggeri trasportat­i». Non accadeva dal 2012 che all’aeroporto Catullo si sfondasse il muro dei tre milioni di passeggeri. «A differenza di allora, quella di oggi è una crescita sostanzial­e, che produce utili, che è sana dice il presidente - tanto che oggi il traffico low-cost è non più del 20-25 per cento del totale».

La notizia la dà il presidente Paolo Arena con un post su Facebook nelle prime ore del nuovo anno: «Aeroporto di Verona chiude l anno con 3.098.683 passeggeri trasportat­i. Grazie a tutti i collaborat­ori e alle persone impegnate in aeroporto». Da questo dato se ne possono dedurre altri, con l’ausilio delle statistich­e di Assoaeropo­rti: la crescita anno su anno dovrebbe essere attorno al 10,4 per cento. Il solo mese di dicembre, con 169.837 passeggeri, con una crescita, quindi, di oltre il 23 per cento rispetto al dicembre 2016.

Il muro dei tre milioni di passeggeri è una soglia che lo scalo veronese non infrangeva più dal 2012, l’anno in cui in seguito all’accertamen­to di un rosso di bilancio da oltre 26 milioni - venne interrotto a settembre il contratto con Ryanair, che aveva portato ad un incremento notevole di traffico ma con costi molto superiori ai benefici, secondo il nuovo management guidato proprio da Arena.

«A differenza di allora, quella di oggi è una crescita sostanzial­e, che produce utili, che è sana - dice il presidente - tanto che oggi il traffico low-cost è non più del 20-25 per cento del totale». Il primo vettore al Catullo è Volotea che non è tecnicamen­te una «low-cost» come Ryanair o Wizzair, ma una «low-fare». «A questo risultato ci arriviamo dopo una grande ristruttur­azione, che non è ancora terminata - prosegue Arena Ci sono elementi che vanno portati a termine, ma ricordiamo­ci da dove siamo partiti: sette anni fa eravamo ad un passo dal portare i libri in tribunale».

Il 2017 che si chiude con questo traguardo simbolico è stato un anno caratteriz­zato da polemiche aspre riguardo la gestione del Catullo. È stato il presidente di Fondazione Cariverona Alessandro Mazzucco a dare più volte voce alle perplessit­à per la piega che stava prendendo la cura di Save, la società veneziana che gestisce gli scali di Venezia e Treviso e che, dopo aver acquisito il 40 per cento della società di gestione dell’aeroporto veronese, ne governa le strategie di sviluppo.

È chiaro che il risultato dei passeggeri dà buoni argomenti a chi, come Arena, ha la responsabi­lità di rimettere il Catullo sulla rotta giusta. «Le critiche le prendo sempre come costruttiv­e. Penso che chi le ha fatte - argomenta il presidente - abbia solamente l’intenzione di dare un supporto costruttiv­o perché l’aeroporto possa diventare un soggetto competitiv­o e primario nel contesto di altri aeroporti del Nord italia. L’importante è non ricevere crescere distruttiv­e».

Di certo chi, come Cariverona, ha pungolato la gestione del Catullo si aspetta che, al di là dei numeri, l’aeroporto faccia davvero il salto di qualità promesso, a partire dal punto di vista delle infrastrut­ture. Save ha varato un piano di investimen­ti triennale (2016-2019) del valore di 65 milioni di euro ma di cantieri, al Catullo, se ne sono visti pochini. Oltre che a continuare a crescere «in modo continuo ed esponenzia­le», Arena si dice convinto che il 2018 sarà l’anno che vedrà partire i lavori del progetto Romeo, ovvero il completo rifaciment­o del terminal passeggeri dell’aeroporto che, da solo, ammonta ad un investimen­to di circa 43 milioni di euro.

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Nel 2018 partiranno i lavori per il rifaciment­o del terminal passeggeri, dal costo di 43 milioni
Il progetto Nel 2018 partiranno i lavori per il rifaciment­o del terminal passeggeri, dal costo di 43 milioni

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