Arena, da Roma nessun segnale La nomina del Cdi rischia di slittare
Sovrintendente, Bertucco critico sul manager voluto da Sboarina
Roma tace, l’attesa continua. E difficilmente si riuscirà a convocare il nuovo Consiglio d’Indirizzo della Fondazione Arena già l’8 dicembre, ossia nel giorno in cui scadrà il mandato del sovrintendente in carica, Giuliano Polo.
Il sindaco Federico Sboarina si è preso un paio di giorni di ferie e le sta trascorrendo in montagna assieme alla moglie Alessandra, ma anche ieri ha tentato di mettersi in contatto col ministero dei Beni Culturali, ma senza esito.
In gioco c’è il nome del rappresentante governativo all’interno del Consiglio stesso ma anche (e soprattutto) la scelta del nuovo sovrintendente.
Il nome del manager Gianfranco De Cesaris non piace a Roma, e potrebbe perciò perdere quota. Anche perché su quel nome arrivano obiezioni anche dal mondo politico veronese.
Michele Bertucco, capogruppo di Sinistra e Verona in Comune, ha ricordato polemicamente l’articolo di legge secondo cui «il sovrintendente è scelto tra persone dotate di specifica e comprovata esperienza nel settore dell’organizzazione musicale e della gestione di enti consimili, e può nominare collaboratori della cui attività risponde direttamente».
Secondo Bertucco «pare evidente, per quanto è dato sapere, che l’uomo del sindaco Sboarina, Gianfranco De Cesaris, non ha i requisiti richiesti e l’escamotage di affiancargli un profilo di elevata capacità ed esperienza come il maestro Renzo Giacchieri potrebbe perfino complicare le cose, col rischio di ritrovarsi nella paradossale situazione per cui il collaboratore viene chiamato a rispondere delle scelte del titolare».
Il capogruppo consiliare sottolinea che questa «non è una questione personale: non conosco De Cesaris – spiega ma è palese che nel settore dell’auto e dei motori sia un top manager (è Direttore Commerciale di Truck & Bus, dopo essere stato manager di Bmw e Mercedes Benz Italia, ndr) ma, secondo logica, un conto è ragionare col ministero dei Beni culturali su una rosa di nomi, un altro paio di maniche è cercare di imporre una persona che non risponde ai requisiti della legge inscenando una inutile prova di forza. Per guardare al futuro della Fondazione Arena – conclude Bertucco - occorre dotarsi di vertici che abbiano competenza nel settore, e l’esperienza di Polo, prima da subcommissario e poi da sovrintendente, ha dimostrato quanto sia decisivo tale fattore, assieme all’autorevolezza della persona». Un esplicito endorsement di Bertucco, dunque, alla riconferma di Polo, riconferma che sembrava piacere anche al ministro Dario Franceschini e, di riflesso, al Partito Democratico che anche nei giorni scorsi, attraverso i propri consiglieri comunali, ha avuto modo di ribadire l’opportunità di continuare con l’attuale sovrintendente. E il duello continua.