Corriere di Verona

«I negozi in centro se la caveranno Periferie in difficoltà»

- (m.s.)

Se c’è ottimismo, è prudente. E i pessimisti, più che tali, si professano sempliceme­nte realisti. Che vento soffierà sui saldi invernali 2018? La certezza è che si comincia dopodomani, cioè venerdì, e si chiude il 28 febbraio. Il resto sono stime, previsioni che precedono il ballo d’apertura. L’aspettativ­a di Confcommer­cio? «Prudenteme­nte positiva». Nel senso che «le stime di spesa per famiglia parlano di una media di 332 euro, che è in linea con l’anno scorso, giusto un incremento del 5 per cento». Così Paolo Arena, che di Confcommer­cio Verona è presidente: «Sono stime nazionali che immaginiam­o possano rifletters­i anche qui in città. Dove pensiamo a un leggero incremento vista la presenza ancora importante di turisti sul nostro territorio: fino all’Epifania ci sarà molto giro, poi dall’8 gennaio arriverann­o tanti russi per il Natale ortodosso, e la loro capacità di spesa potrebbe far variare le stime in positivo». E Confeserce­nti? Il presidente Paolo Bissoli, più che a stime e previsioni, si rifà «al polso dei commercian­ti» e quindi riflette: «Io vorrei poter dire “speriamo in bene”. Ma purtroppo ho l’impression­e che a livello nazionale, col governo a dire che le cose sono migliorate, si sia in realtà venduto fumo». Secondo Bissoli, «un conto è riferirsi a ristoranti, hotel» e un altro conto è «parlare di saldi nell’ottica di abbigliame­nto, calzature, prodotti simili: lì è diventato tutto difficile». E scende, Bissoli, nel dettaglio locale: «Quanti negozi abbiamo visto chiudere su Verona? E come sta la ricca Verona se la Caritas attesta che 15mila famiglie non fanno la spesa alla quarta settimana del mese? Le due cose s’intreccian­o, è tutto collegato: se la gente non può spendere allora non può nemmeno investire nei saldi». Saldi che, per Bissoli, vanno monitorati ad ampio raggio: «Certo, i negozi tradiziona­li di via Mazzini, via Cappello, Corso Portoni Borsari, quelli hanno sempre giro, anche grazie al turismo. Ma per tastare il vero polso dobbiamo andare a vedere pure nei paesi, Villafranc­a, Bussolengo, Isola della Scala, perché anche lì ci sono cittadini ed esercenti veronesi, e pare che le cose non vadano così bene». Di certo, è facile che vada benone quanto ad afflusso, in città. «Ci aspettiamo tanta gente», annuisce il comandante della polizia municipale, Luigi Altamura. Lui aggiunge: «La società corre più veloce dei controlli. I nostri, da normative statali e regionali vigenti, li faremo come sempre. Consapevol­i, però, che non hanno più senso. Ormai da settimane ci sono prezzi ridotti sull’online e per i clienti fidelizzat­i. Siamo alle solite. O interviene il legislator­e o i controlli su queste dinamiche sono quasi impossibil­i da fare». Su Verona, intanto, dice Altamura, «si registrano già molti cittadini che verificano se i prezzi sono giusti o meno: noi siamo a disposizio­ne per qualsiasi segnalazio­ne. Bisogna stare con gli occhi aperti. specie nei settori di vasto consumo come l’abbigliame­nto, dove molti tirano fuori dai propri scaffali merce ormai fuori moda, facendola passare per veri saldi, o aumentano il prezzo rispetto a quello reale».

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