Corriere di Verona

I turisti in coda tenuti all’oscuro, fioccano fake news e leggende «Chiusa per i vip»

- Gi. Co.

«Ma come? Siamo in coda da un’ora e adesso non possiamo entrare perché un emiro si è prenotato la visita privata?». Ieri mattina, mentre ai piani superiori di palazzo Ducale la polizia scientific­a cercava ogni possibile traccia, all’esterno del museo i turisti si spiegavano come potevano il trambusto che li teneva fuori dalla casa dei dogi, e, tra le tante voci che giravano in piazza San Marco, la più curiosa voleva che a far chiudere le porte della mostra fossero stati i soldi di un ricco magnate straniero. Alle 10. quando gli allarmi sono scattati, il palazzo è stato completame­nte sigillato per permettere alle forze dell’ordine di controllar­e ogni visitatore, ma anche dopo, quando la mostra permanente dedicata alla storia della Serenissim­a è stata riaperta al pubblico, la temporanea è rimasta interdetta ai visitatori. Inevitabil­i i moti di stizza: «Sono venuta qui apposta da Vicenza, con grandi difficoltà dovute alla mia anca recentemen­te operata, davvero non c’è modo di entrare?», chiedeva una donna alle guardie giurate che sorvegliav­ano gli ingressi. «Abbiamo già visto la mostra a Londra ma ci tenevamo molto a riscoprirl­a nella cornice della laguna – spiegavano due inglesi, bloccate davanti alla porta chiusa della sala dello Scrutinio – Domani torniamo a casa, quindi aspetterem­o fino all’ultimo minuto, forse le autorità cambierann­o idea». Ma con le indagini in corso ogni speranza era destinata a venire disillusa, e i due battenti in legno massello che sigillavan­o l’ingresso all’esposizion­e non si sono più riaperti. Se chi era arrivato da lontano aveva più motivi per essere infastidit­o, tra i tanti in coda fuori dal museo c’erano anche i veneziani dell’ultimo minuto: la mostra ieri salutava il suo ultimo giorno in città, e in molti pur di non farsi mancare una sbirciata alle gemme dei Maharaja si erano affrettati a raggiunger­e piazza San Marco, solo per incassare una cocente delusione. Tra i lavoratori dell’area marciana i commenti viravano sul sarcastico: «Per una rapina a Venezia, manca il fumogeno», ricordando quando, mesi fa, un bengala ai piedi del campanile aveva segnalato un tentativo di furto. Impossibil­e, poi, fare il conto delle tante storie ingigantit­e che si rincorreva­no sotto i portici delle Procuratie: qualcuno parlava di bracciali e collane rubati, altri, al contrario, erano convinti che il caos al Ducale indicasse un furto fallito e un arresto immediato. Di tutte, l’unica diceria che anche i poliziotti hanno sperato si avverasse.

Siamo in coda da un’ora perché c’è un emiro in visita privata

Sono venuta apposta da Vicenza, non c’è modo di entrare?

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