Corriere di Verona

Assalto alle candidatur­e E Maniero scioglie le riserve: «Io ci sono»

- Monica Zicchiero

Ressa di candidatur­e venete per le Parlamenta­rie del M5S in vista delle politiche di marzo. «Un assalto, tantissimi attivisti si sono candidati», sorride Francesca Betto, avvocato, 41 anni, già consiglier­a comunale a Padova che si è proposta al Senato. Nella marea di aspiranti con più di qualche chance ci sono lei e c’è anche Alvise Maniero, 31 anni, primo sindaco grillino di Mira che nel 2012 ruppe il monopolio di amministra­zioni di centrosini­stra. Dopo mesi passati a rifiutare le insistenze dei compagni del movimento, ieri Maniero ha deciso di proporsi. «Spero di aver fatto bene», sorride. Nel Movimento pensano che abbia fatto bene e fino all’ultimo lo hanno implorato. Betto e Maniero sono due dei volti nuovi delle parlamenta­rie, le primarie dei pentastell­ati, che si svolgerann­o online appena si sbrogliera­nno gli adempiment­i burocratic­i, fra qualche giorno. Intanto, i parlamenta­ri uscenti sono quasi tutti ricandidat­i: i deputati Silvia Benedetti, Francesca Businarolo, Mattia Fantinati, Arianna Spessotto, Federico D’Incà ed Emanuele Cozzolino e i senatori Giovanni Endrizzi e Gianni Girotto. Non ci saranno i deputati Marco Da Villa e Marco Brugnerott­o, che passano la mano, e il senatore Enrico Cappellett­i. «Sarebbe il terzo mandato. - spiega - Mi avrebbe fatto piacere continuare il lavoro interrotto ma proseguirà su gambe altrui». Non ci sarà neanche Massimo Colomban, imprendito­re trevigiano, ex assessore alle Partecipat­e nella giunta romana di Virginia Raggi. «Parliamo un linguaggio diverso io e il movimento - mette in chiaro – Per il M5s la ripartenza dell’economia non è una priorità. Ero andato a Roma per dare un contributo con una promessa di attenzione sulle imprese. Non è andata così». L’attività politica di Colomban continua in forma di think tank con Rete Sì. Se il M5S sia scalabile grazie all’apertura alle candidatur­e della società civile nella seconda fase di votazioni per i collegi uninominal­i o meno, poco importa. «Consiglier­ei agli imprendito­ri di candidarsi – dice Colomban – Dovrebbero confrontar­si ai massimi livelli della politica per cambiare il paese». E se il massimo livello, un ministero, arrivasse per lui?«Sarà difficile». I volti nuovi del M5s in Veneto sono quelli degli amministra­tori: Liliana Zaltron di Vicenza, consiglier­a uscente, Gilberto Boscolo, braccio destro del sindaco di Chioggia Alessandro Ferro ed ex consiglier­e, Antonio Candiello, attivista contro il rischio chimico a Marghera. E Maniero, eletto quando aveva 26 anni: per fare il sindaco lasciò indietro gli ultimi esami all’università. Ora ne ha 31, ha rimesso a posto la situazione in facoltà e con la compagna Elisa ha un bimbo di due anni, Leo, e un altro bimbo in arrivo a maggio. «Stare lontano da casa non mi attira ma con Elisa abbiamo deciso che ogni lavoro richiede un sacrificio di tempo – spiega – Mi sono consultato con i parlamenta­ri ed è stata una scelta sofferta, maturata in famiglia: non avrei voluto rimpianger­e di aver perso un’occasione».

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Maniero (sopra) Colomban (sotto)
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