Corsa a un posto in lista Lo stop di Salvini ai consiglieri regionali
L’indicazione data da Matteo Salvini al consiglio federale di ieri mattina in via Bellerio è limpida: «Cautela prima di svuotare i consigli regionali». La corsa all’oro dei listini bloccati per le prossime politiche entusiasma molti. Pare che, entro la settimana, quando si chiuderanno i termini, potrebbero arrivare una media di 50 candidature per ciascuna delle 7 province venete. E non basta il «deterrente», per così dire, dei 20 mila euro richiesti a chi finirà in lista con il Carroccio, non manca, pare, chi è disposto a contrarre un prestito pur di esserci. Del resto ieri Salvini ha dichiarato: «Sul conto corrente della Lega ci sono 15 mila euro, ma vinceremo così come abbiamo iniziato, senza una tv e senza soldi». Sono sempre più insistenti, però, le voci che danno in partenza due assessori regionali, Luca Coletto (al secondo giro) e Roberto
Marcato (per lui solo a patto di un ruolo di rilievo magari un eventuale incarico governativo) e due sul fronte dei consiglieri. Potrebbe tornare a Roma Alessandro Montagnoli, già parlamentare, e il capogruppo Nicola Finco (pure lui al secondo giro). E il monito di Salvini, suona piuttosto perentorio, nessuna emorragia soprattutto dove la Lega è più forte sul territorio, come in Veneto. Non a caso Salvini ha dedicato ampio spazio a celebrare la «vittoria di Lombardia e Veneto sull’autonomia che corona una lotta lunga 30 anni» definendo infondate le voci su eventuali aspirazioni a leader di Maroni e Zaia. Spiega il segretario nazionale (cioè regionale) Gianantonio Da Re: «Salvini, pur non ponendo veti, è stato chiaro, ha fatto appello alla cautela per i consiglieri regionali e per chi ha già un ruolo operativo. Ha dato direttive altrettanto chiare ad esempio sulla ripartizione dei seggi all’interno della coalizione con Forza Italia e Fratelli d’Italia».
Funzionerà così, ha detto ieri lo stesso Salvini: «Sentirò oggi pomeriggio Berlusconi al telefono e poi, la prossima settimana ci incontreremo per cominciare a ragionare sui programmi, si parte da lì». Giusto il tempo per le segreterie provinciali di fare una prima scrematura e consegnare le candidature al direttivo nazionale (veneto) in programma lunedì prossimo. «Certo, gli incontri con gli interlocutori ci sono stati – taglia corto Da Re – ma sui numeri finali l’ultima parola arriverà da Milano dopo l’incontro fra Salvini, Berlusconi e Meloni. Sugli uninominali sceglierà lui».
Ha parlato «il» segretario e ora, non sorprende, l’ordine di scuderia è compattare le fila e, sanare i mal di pancia locali. A partire dal Camposampierese con un segretario sospeso, Daniele Canella e dove le due anime del partito lasciano intravedere più chiaramente le contrapposizioni interne. Non si scherza neppure a Verona dove c’è chi non è convinto della candidatura del segretario provinciale Paolo Paternoster così come a Vicenza dove qualcuno giudica troppo acerbo Erik Pretto, 32 anni.