Corriere di Verona

«L’ho sentita l’ultima volta venerdì scorso Quel giorno aveva lavorato fino a sera»

- Enrico Presazzi

Il racconto Suo fratello, che vive nel bresciano, mi ha detto che Katia era morta. E pure il suo compagno

«La gente, quando ci vedeva, ci scambiava per madre e figlia. Avevamo un po’ di anni di differenza ma Katia era la mia più grande amica». La voce si incrina: «Ho paura». E bastano gli abbracci dell’amica che le sta al fianco, cercando di darle un po’ di coraggio. E, forse, di trovarne un po’ anche lei. Perché la morte di Khadija Bencheikh, la donna marocchina di 46 anni, ritrovata a pezzi sabato sera in un campo a Valeggio, le ha sconvolte. «Ci siamo sentite venerdì all’ora di pranzo - racconta la più giovane delle due -, mi ha detto che andava a lavorare nell’ufficio di Borgo Roma e che ci saremmo risentite in serata. Ma io non avevo tempo perché sono uscita tardi dal lavoro e mi sono detta che l’avrei chiamata la mattina dopo». Mostra una fotografia di Khadija sul cellulare: «L’abbiamo scattata durante una gita sul lago. Ditemi che non è morta». Una speranza che, nel profondo dell’anima, continua segretamen­te a coltivare mentre ogni indizio va nella direzione opposta. «L’ho chiamata sabato mattina e il telefono era spento. Ma lei non lo spegneva mai - racconta la ragazza -. Poi ho sentito la sua datrice di lavoro, mi ha detto che si sono salutate venerdì sera alla fermata dell’autobus. Ma nessuno sa se Katia sia salita su un pullman o sull’auto di qualcuno». Preoccupat­a, ha cercato il fratello di lei, residente nel Bresciano: «Mi ha detto che era stato dai carabinier­i a Peschiera e che gli avevano detto che Khadija era morta». Incredula, a quel punto, è andata a cercarla a casa, allo Stadio: «Ci ero stata solo una volta insieme a lei. Martedì mi sono precipitat­a lì e ho bussato alla porta. Mi ha aperto il suo compagno e quando gli ho chiesto dove fosse Katia, mi ha detto che era morta. A quel punto sono scappata via». È l’altra ragazza a proseguire il racconto: «Sapevamo che viveva con quell’uomo, ma quando chiamavano i suoi parenti per sapere dove fosse, dicevamo che Katia dormiva da amiche. Perché era meglio non creare casini». E dalle sue parole, si intuisce che i familiari di Khadija non avrebbero visto di buon occhio un nuovo rapporto dopo il divorzio dal primo marito avvenuto nel 2009. La più giovane spiega di aver anche contattato una nipote della 46enne, in Marocco: «Mi diceva solo che la zia non si faceva viva da qualche giorno». Ma le due amiche non riescono a darsi una risposta: «Chi può aver mai fatto una cosa del genere?».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy