L’investigatore confida: «Hanno lasciato poche tracce, ci vorrà tempo...»
«Non sarà questione di pochi giorni», dice subito Alfredo Fabbrocini, direttore della seconda Divisione della Direzione Centrale Anticrimine dello Sco (Servizio centrale operativo) da mercoledì a Venezia per il furto al Ducale. Tanto per far capire che nonostante le telecamere abbiano ripreso il colpo, non sarà così facile trovare la banda che ha rubato i gioielli del maharaja. Esce poco dopo l’una dal Palazzo dei Dogi e non lascia troppe speranze. «Stiamo valutando i pochi elementi lasciati dai ladri», precisa, sottolineando che anche per i curiosi dell’ultima ora darà poca soddisfazione. Le informazioni sono centellinate, a parlare è la storia di Fabbrocini allo Sco da qualche mese (prima è stato capo della squadra mobile di Foggia e poi di Cagliari) e le «medaglie» appuntate dal Servizio centrale operativo tra cui il recupero delle diciassette opere trafugate dal museo di Castelvecchio di Verona.
«Abbiamo di fronte persone molto abili perché hanno lasciato poche tracce, sta a noi cercare di sfruttare questi pochi indizi che ci sono, ma vi assicuro che non sarà facile». Pochi secondi, poco più di una manciata, per aprire la teca, rubare orecchini e spilla e andare verso l’uscita guardandosi continuamente intorno, mentre qualche metro più avanti un complice controllava che qualche visitatore presente nella sala potesse accorgersi e dare l’allarme. «Hanno fatto presto, si sono mossi in pochi secondi», sottolinea. Inevitabile pensare a dei professionisti, altrimenti difficilmente qualcuno avrebbe potuto essere così lesto nel furto. «Ci hanno lasciato talmente pochi elementi che non possiamo affermare nemmeno che si tratti di persone professioniste — precisa il direttore della seconda divisione dello Sco —. L’unica cosa che vi posso dire è che non sarà una questione di pochi giorni». Anche ieri mattina gli uomini dello Sco erano al lavoro per «salvare» e analizzare le tracce lasciate, «ma vi assicuro che gli elementi sono davvero pochi, li stiamo analizzando tutti».
Anche le anomalie che si sono riscontrate, a partire dall’allarme ritardato. I ladri infatti sarebbero riusciti a far scattare i sensori ben dopo aver fatto il colpo. «Anche le anomalie, così come le chiamate voi, sono oggetto di verifica».