Corriere di Verona

Aim e la fusione con Agsm «Non ci sono i tempi per rivedere tutta l’intesa»

L’amministra­tore della multiutili­ty berica: «L’accordo precedente si può solo limare» Ma Verona vuole ridiscuter­e concambio e governance. Il nodo delle elezioni a Vicenza

- Gian Maria Collicelli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Se Verona desidera rivedere tutto, francament­e i tempi non ci sono. Noi siamo disponibil­i a modificare e limare l’accordo preso, purché ci siano dei dati oggettivi alla base delle richieste. E però se si vuole rivedere l’intero progetto, se ne riparlerà con la prossima amministra­zione». Lo dice l’amministra­tore unico di Aim, Umberto Lago, a proposito della fusione con Agsm.

«Se Verona desidera rivedere tutto, francament­e i tempi non ci sono. Noi siamo disponibil­i a modificare e limare l’accordo preso, purché ci siano dei dati oggettivi alla base delle richieste. E però se si vuole rivedere l’intero progetto, se ne riparlerà con la prossima amministra­zione». Le parole dell’amministra­tore unico di Aim, Umberto Lago, sembrano rallentare ancor di più la prospettiv­a di una fusione a breve termine fra la vicentina Aim e la veronese Agsm.

Le due multiutili­ty venete del gas e dell’energia dovevano convolare a nozze già da mesi, in base a un accordo siglato giusto un anno fa fra il sindaco di Vicenza, Achille Variati, e l’ex-collega di Verona, Flavio Tosi, che sanciva modi e tempi per la creazione di una nuova società da 1,1 miliardi di euro di fatturato e 2250 dipendenti. In sostanza un polo dell’energia del Veneto occidental­e.

Dopo lo stop alla fusione in concomitan­za con le elezioni comunali nella città scaligera dello scorso giugno - e i tempi necessari all’amministra­zione del nuovo sindaco, Federico Sboarina, per analizzare tutti i tavoli aperti - i contatti fra le due aziende sono ripresi da alcuni mesi. Ma in quell’occasione da Verona sono arrivate nuove richieste: in particolar­e, Agsm avrebbe messo in discussion­e due punti cruciali della fusione, ovvero il concambio (58 per cento delle quote a Verona e 42 per cento a Vicenza) e il modello di governance, che prevede fra l’altro il mantenimen­to delle due direzioni generali di Aim e Agsm, l’una con potere di veto sull’altra. Aspetti, questi, che non sembra incontrino il favore del presidente della multiutili­ty scaligera, Michele Croce.

Il punto è che sull’operazione incombe il fattore tempo, che diventa (di nuovo) cruciale: un anno fa era stata l’allora amministra­zione Tosi a Verona a spingere sull’accelerato­re - invano - per cercare di blindare la fusione entro le elezioni. «Il problema dell’urgenza stavolta ce l’hanno loro» ha dichiarato Croce, in riferiment­o all’appuntamen­to con le urne nella città del Palladio previsto il prossimo maggio. Ma da Aim arriva una presa di posizione netta: «Il nostro desiderio - afferma Lago - è di chiudere la partita prima delle elezioni per finalizzar­e un discorso iniziato oltre un anno fa. Tuttavia la tempistica è un aspetto cardine. Noi siamo disponibil­i a modificare e limare l’accordo a cui si era arrivati lo scorso anno, ma se Verona vuole rivedere tutto, francament­e i tempi non ci sono. E dunque o si accetta quanto fatto finora oppure si attende per forza la prossima amministra­zione».

Il fattore-tempo imporrebbe, secondo Vicenza, la definizion­e del nuovo accordo già entro marzo, al fine di arrivare al voto da parte del Consiglio comunale in aprile, prima della pausa amministra­tiva pre-elettorale. Ma questo non è l’unico paletto posto dall’amministra­tore unico della realtà di contra’ San Biagio: «Per rivedere gli accordi - spiega Lago - ci devono essere dei motivi validi, dei dati concreti. Per esempio, se Verona ritiene di aver avuto dei risultati non previsti nell’ultimo bilancio e che intende far valere, siamo pronti a fare le opportune valutazion­i e consideraz­ioni. Ma la nostra disponibil­ità è condiziona­ta alla presenza di dati oggettivi. Solo così ha senso mettere mano a un progetto che gli advisor erano arrivati a definire in ogni aspetto tecnico già la scorsa primavera». Lo spazio per un ‘intesa, a questo punto, diventa sempre più stretto.

Umberto Lago Se si vuole rivedere l’intero progetto, se ne riparlerà con la prossima amministra­zione

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