Aim e la fusione con Agsm «Non ci sono i tempi per rivedere tutta l’intesa»
L’amministratore della multiutility berica: «L’accordo precedente si può solo limare» Ma Verona vuole ridiscutere concambio e governance. Il nodo delle elezioni a Vicenza
«Se Verona desidera rivedere tutto, francamente i tempi non ci sono. Noi siamo disponibili a modificare e limare l’accordo preso, purché ci siano dei dati oggettivi alla base delle richieste. E però se si vuole rivedere l’intero progetto, se ne riparlerà con la prossima amministrazione». Lo dice l’amministratore unico di Aim, Umberto Lago, a proposito della fusione con Agsm.
«Se Verona desidera rivedere tutto, francamente i tempi non ci sono. Noi siamo disponibili a modificare e limare l’accordo preso, purché ci siano dei dati oggettivi alla base delle richieste. E però se si vuole rivedere l’intero progetto, se ne riparlerà con la prossima amministrazione». Le parole dell’amministratore unico di Aim, Umberto Lago, sembrano rallentare ancor di più la prospettiva di una fusione a breve termine fra la vicentina Aim e la veronese Agsm.
Le due multiutility venete del gas e dell’energia dovevano convolare a nozze già da mesi, in base a un accordo siglato giusto un anno fa fra il sindaco di Vicenza, Achille Variati, e l’ex-collega di Verona, Flavio Tosi, che sanciva modi e tempi per la creazione di una nuova società da 1,1 miliardi di euro di fatturato e 2250 dipendenti. In sostanza un polo dell’energia del Veneto occidentale.
Dopo lo stop alla fusione in concomitanza con le elezioni comunali nella città scaligera dello scorso giugno - e i tempi necessari all’amministrazione del nuovo sindaco, Federico Sboarina, per analizzare tutti i tavoli aperti - i contatti fra le due aziende sono ripresi da alcuni mesi. Ma in quell’occasione da Verona sono arrivate nuove richieste: in particolare, Agsm avrebbe messo in discussione due punti cruciali della fusione, ovvero il concambio (58 per cento delle quote a Verona e 42 per cento a Vicenza) e il modello di governance, che prevede fra l’altro il mantenimento delle due direzioni generali di Aim e Agsm, l’una con potere di veto sull’altra. Aspetti, questi, che non sembra incontrino il favore del presidente della multiutility scaligera, Michele Croce.
Il punto è che sull’operazione incombe il fattore tempo, che diventa (di nuovo) cruciale: un anno fa era stata l’allora amministrazione Tosi a Verona a spingere sull’acceleratore - invano - per cercare di blindare la fusione entro le elezioni. «Il problema dell’urgenza stavolta ce l’hanno loro» ha dichiarato Croce, in riferimento all’appuntamento con le urne nella città del Palladio previsto il prossimo maggio. Ma da Aim arriva una presa di posizione netta: «Il nostro desiderio - afferma Lago - è di chiudere la partita prima delle elezioni per finalizzare un discorso iniziato oltre un anno fa. Tuttavia la tempistica è un aspetto cardine. Noi siamo disponibili a modificare e limare l’accordo a cui si era arrivati lo scorso anno, ma se Verona vuole rivedere tutto, francamente i tempi non ci sono. E dunque o si accetta quanto fatto finora oppure si attende per forza la prossima amministrazione».
Il fattore-tempo imporrebbe, secondo Vicenza, la definizione del nuovo accordo già entro marzo, al fine di arrivare al voto da parte del Consiglio comunale in aprile, prima della pausa amministrativa pre-elettorale. Ma questo non è l’unico paletto posto dall’amministratore unico della realtà di contra’ San Biagio: «Per rivedere gli accordi - spiega Lago - ci devono essere dei motivi validi, dei dati concreti. Per esempio, se Verona ritiene di aver avuto dei risultati non previsti nell’ultimo bilancio e che intende far valere, siamo pronti a fare le opportune valutazioni e considerazioni. Ma la nostra disponibilità è condizionata alla presenza di dati oggettivi. Solo così ha senso mettere mano a un progetto che gli advisor erano arrivati a definire in ogni aspetto tecnico già la scorsa primavera». Lo spazio per un ‘intesa, a questo punto, diventa sempre più stretto.
Umberto Lago Se si vuole rivedere l’intero progetto, se ne riparlerà con la prossima amministrazione