Esordio dei saldi a doppia velocità Folla da Adigeo, male in centro
Pienone all’Adigeo, assalto alle insegne più popolari Ma in via Mazzini l’esordio degli sconti è una delusione
Partenza a doppio binario per i saldi invernali: ieri, nel primo giorno di svendite, si è registrato un vero e proprio assalto ai centri commerciali, soprattutto da Adigeo. Ad essere «puntate» soprattutto le marche più popolari. Tutt’altra musica in cento: fra le vetrine di via Mazzini l’esordio degli sconti è stato una delusione. L’allarme delle commesse: «Quest’anno mancano i turisti stranieri. E non c’è più tanto movimento».
Sono le 15 e Vincenzo da Bari sonnecchia su un divanetto dell’Adigeo: «Sono venuto a trovare la mia ragazza che vive a Verona, ma è da stamattina che siamo qui perché lei deve fare shopping. Ora però l’aspetto qui. Sono stanco, era meglio se me ne stavo in camera. È peggio che lavorare». L’amore, si sa, può tutto. A fianco c’è Lale Ram, 35enne indiano, con la moglie, anche loro ad Adigeo dalla mattina. Seduta poco più in là, Marcella, che sta aspettando la sorella che si è attardata in un negozio. Loro, dice, se la son presa meno comoda: «Siamo qua da appena un’ora e siamo riuscite a fare tutto».
Storie che ricorrono e si rincorrono ad Adigeo, ieri preso d’assalto per l’inizio dei saldi, tra parcheggi pieni, resse sulle scale mobili e alcuni negozi assiepati di gente. Soprattutto quelli di target popolare, come Primark, ma anche la fascia media non si lamenta: «C’è un bel giro anche da noi che offriamo più qualità» dicono Sara e Samy di Piquadro. «La verità – spiega Michela di Accessorize – è che c’è ancora voglia di saldi, nonostante gli acquisti online, il Black Friday e le promozioni tutto l’anno. È una questione psicologica, se la gente sa che iniziano nuovi sconti viene a comprare». In realtà Adigeo ieri è parsa un’isola felice, perché altrove il primo giorno di saldi si è trascinato un po’ a fatica. Vedi in centro storico dove la volontà di Arianna e Lavinia, diciottenni di Firenze, incrociate alle 17 in via Mazzini all’altezza di Zara, non è bastata. Tre borsoni ciascuna «e mica è tutto qui, il resto lo abbiamo portato in hotel a pranzo. Siamo a Verona in vacanza e oggi abbiamo approfittato dei saldi. Abbiamo cominciato di buon ora, poi pausa pranzo e nel pomeriggio via di nuovo a comprare». Encomiabili, ma rare. In via Mazzini dalle 16 in poi c’era il solito struscio di tutti i giorni. Qualcosa meglio alla mattina, ma niente di eccezionale e comunque pochi acquisti. Irene, responsabile di Motivi di via Mazzini sospira: «Non sta andando bene, siamo a -50 per cento di storico. Mancano i turisti stranieri, russi e tedeschi soprattutto. I veronesi invece hanno già provveduto con il Black Friday che per noi è stato un successo». Liliana di Jaked, negozio caro a Federica Pellegrini, conferma: «Il Black Friday incide, anche noi quel giorno abbiamo fatto più del doppio degli incassi normali; ma la stagione non è andata benissimo, anche Natale è stato meno ricco. E Adigeo certo non ci ha facilitato la vita». Michela di Lovable è tranchant: «Stiamo andando a rilento». Antonella Rinaldi titolare del Calzedonia di via Mazzini, gioca sul filo del sarcasmo: «Diciamo che va tutto benissimo, ché poi pensano sempre che noi commercianti del centro siamo dei lamentoni». Per la verità tiene botta qualche catena di medio-basso target, vedi Carpisa: «Gli altri anni c’era più afflusso anche da noi, oggi siamo a due terzi dello storico, ma il tasso di conversione tra chi entra e poi acquista è più alto di un anno fa» dice Eliana, che tuttavia capisce le colleghe degli altri negozi: «Faccio questo lavoro da dodici anni e negli ultimi due c’è stato un calo vistoso. In un anno nel veronese sono stati aperti due nuovi centri commerciali, aggiungici l’online...».
Per Paolo Arena, presidente di Confcommercio, raggiunto in serata al telefono, c’è un sovraccarico di offerta. Pur premettendo di non avere «nessun report in mano, per quello aspettiamo domenica sera», Arena conferma che le prime sensazioni non sono positive: «La grande distribuzione dei centri commerciali incide. L’offerta dovrebbe crescere secondo la domanda, dunque secondo le necessità del mercato, invece a Verona è aumentata del 40% nonostante non sia aumentata né la popolazione, né il potere di acquisto. Ben vengano iniziative come il Black Friday, mentre il concetto di saldo è ormai superato, tra l’online e le fidelity card degli stessi negozi. Se saldi devono essere almeno si posticipino, si facciano a fine stagione, quelli invernali a fine febbraio e non il 5 gennaio. Bisogna trovare nuove soluzioni». Anche la Polizia Municipale, in una nota, ha segnalato che non c’è stato nessun assedio al centro storico e che i parcheggi non sono andati esauriti, mentre un maggior afflusso, con qualche coda ma senza paralisi, c’è stato nelle zone in prossimità dei centri commerciali.