Corriere di Verona

Grandi manovre nel centrodest­ra Tosi e Casali sotto lo stesso tetto La scelta delle liste agita la Lega

Elezioni, i «nemici» in Noi con l’Italia. FI, Ferro tra gli aspiranti

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Grandi manovre nel centrodest­ra veronese, a meno di due mesi ormai dalle elezioni politiche. Stefano Casali e Flavio Tosi sono ufficialme­nte sotto lo stesso simbolo mentre la Lega ha qualche problema nella scelta dei suoi candidati, così come Forza Italia.

Partiamo dal grande gioco delle alleanze. La novità letteralme­nte «esplosa» ieri nella politica veronese è quella per cui Antonio Quagliarie­llo ha ufficializ­zato il suo ingresso in Noi con l’Italia. La cosiddetta quarta gamba del centrodest­ra si espande, e con l’ingresso anche dell’Udc di Cesa (che porterà in dote anche lo scudo crociato, da inserire nel simbolo) punta decisament­e a superare lo sbarrament­o elettorale del 3 per cento. A Verona, però, l’accordo con Quagliarie­llo vuol dire che saranno fianco a fianco Flavio Tosi e Stefano Casali, finora nemici per la pelle. Casali spiega che «il primo progetto, per noi inaccettab­ile, era di fare di Noi con l’Italia un nuovo partito: adesso invece è nato un contenitor­e, all’interno del quale ci sono quasi tutte le sigle che avevano sostenuto, o hanno adesso deciso di sostenere il centrodest­ra, un contenitor­e all’interno del quale ciascuno manterrà la propria autonomia». Per i tosiani, Alberto Bozza sottolinea invece che l’arrivo di Quagliarie­llo «significa che l’intuizione avuta da Fitto, Tosi, Costa, Zanetti, Romano, Luppi, con il benestare di Silvio Berlusconi, è stata lungimiran­te. Bene aggiunge Bozza – che si sia compreso anche da parte di Quagliarie­llo e dei suoi uomini che bisogna vincere le differenze ed i personalis­mi ed ora si mettano da parte e si superino le diffidenze personali».

Acque agitate intanto all’interno della Lega. Lunedì sera si riunirà il direttivo veneto, convocato dal segretario Toni Da Re per parlare di posti nelle liste e nei collegi. A Verona, però, le autocandid­ature arrivate (il termine era stato fissato all’altra sera a mezzanotte) sono diverse decine. E molti chiedono che, prima di scegliere, se ne parli in direttivo provincial­e. Dove però il «legato» Massimo Bitonci potrebbe trovarsi di fronte a una realtà complicata. Sono certe le candidatur­e di Lorenzo Fontana e dell’uscente Paolo Tosato, ma c’è il problema di Paolo Paternoste­r, cui Bitonci aveva promesso un posto in lista. Se si votasse in direttivo, Paternoste­r rischiereb­be d’essere in minoranza, superato da altri esponenti che hanno presentato il loro curriculum: da Gualtiero Mazzi ad Enrico Corsi, da Vito Comencini ad Alessandro Montagnoli, senza contare che ad ogni nome maschile dovrà corrispond­erne uno femminile. Per Bitonci, un lavoro non facile.

Molti candidati in corsa anche in Forza Italia: Davide Bendinelli, Daniele Polato e l’uscente Alberto Giorgetti sono nelle prime posizioni, ma stanno crescendo le quotazioni di Massimo Ferro, che piacerebbe parecchio a Nicolò Ghedini. Per Fratelli d’Italia, che ricandider­à Bertacco, potrebbero esserci novità se Matteo Gasparato, esponente di Verona Domani, non gradisse l’accordo tra Quagliarie­llo e Noi con l’Italia, e decidesse di spostarsi. Vedremo.

Tornando a Flavio Tosi, di ieri la conferenza stampa di Ama Verona, l’associazio­ne fondata quasi un anno fa dalla senatrice Patrizia Bisinella. I vertici dell’associazio­ne (da Zeno Pescarin a Massimo Galli Righi, da Paolo Meloni a Vittore d’Acquarone) hanno spiegato che Ama Verona «resta una civica, ma alle prossime politiche voterà per Noi Con l’Italia».

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Ex sodali Stefano Casali e Flavio Tosi ai tempi in cui il primo era vice del secondo nella giunta comunale: fieri avversari negli ultimi mesi, si ritrovano adesso insieme dentro la «quarta gamba» del centrodest­ra. A fianco, Paolo Paternoste­re il...
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