Buste sospette, chiuso per un giorno il Cmp
Due gli episodi, uno è un falso allarme. Verifiche in un piano del centro postale
Due pacchi, due diversi «rischi», uno per radioattività, l’altro per «biological hazard», ovvero per contaminazione biologica. Una smentita e una conferma. E un piano, il secondo del Centro di meccanizzazione postale di Porta Nuova, uno dei più importanti d’Italia, chiuso per un giorno.
Si deve ancora fare luce su quanto successo giovedì sera alla «centrale» delle poste di Porta Nuova. Soprattutto occorre aspettare ancora qualche giorno (verosimilmente lunedì) per avere il responso dei laboratori del nucleo Nbcr (acronimo per Nucleare, biologico, chimico, radiologico) dei vigili del fuoco di Mestre.
Intanto è stato chiarito un punto: la busta che aveva generato l’allarme non è pericolosa. Non si tratta di una missiva contenente materiale radioattivo, ma di una spedizione, presumibilmente destinata a un’azienda, che constava proprio di buste per trasportare tale materiale in sicurezza. Insomma, la busta era parte, con altre del prodotto da consegnare. Solo che dal pacco ne deve essere uscita una, peraltro danneggiata. Questa ha perso del gel, che altro non è che dell’isolante, parte della stessa confezione, e che serve, per l’appunto, a evitare contaminazioni.
Mentre si stava facendo delle verifiche su questo materiale, però, è stato rinvenuto un altra busta, riportante il simbolo del rischio biologico, solitamente indicato per il trasporto di tessuti che potrebbero essere infetti, di provette di sangue oppure di culture batteriologiche. È in questa busta che è stato rinvenuto il misterioso contenuto «granuloso», dei «cristalli», come li ha definiti la questura, che su quanto accaduto ha aperto un fascicolo. Si tratta del materiale che è finito a Mestre per le analisi.
Insomma, qualcosa c’è e potrebbe non trattarsi di un falso allarme, come ce ne sono stati di diversi negli ultimi tempi. Il caso più eclatante è stato quello dell’evacuazione del tribunale, lo scorso aprile, a seguito di una telefonata che annunciava la presenza di una bomba: è scattata l’evacuazione della struttura. Sempre ad aprile una situazione del genere si è ripresentata all’ospedale di Borgo Trento, pur senza evacuazioni.
Questa volta, al centro di smistamento postale di Porta Nuova, si è perso un giorno di lavoro, per le necessarie (e di routine) verifiche sulla salubrità ambientale. Diciassette i dipendenti coinvolti e controllati dai medici che, per il momento, non hanno riportato sintomi.