Corriere di Verona

La teca aperta senza scasso allarme bloccato da onde radio

Il questore: «Task force di 30 esperti per catturare i ladri. Banda numerosa e tecnologic­a»

- Andrea Priante © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Per gli esperti potrebbe trattarsi di un jammer. In pratica, uno strumento in grado di leggere le frequenze radio e disturbare il segnale.

Sarebbe questa la tecnica utilizzata dai ladri di Palazzo Ducale per aprire indisturba­ti la teca di vetro che proteggeva i gioielli della mostra veneziana «Tesori dei Moghul e dei Maharaja – La collezione Al Thani». L’ipotesi, al vaglio degli investigat­ori, è che l’uomo con il pizzetto, quello che materialme­nte afferra i gioielli, disponesse di un congegno elettronic­o e che proprio con quello sia riuscito a ritardare l’allarme per il tempo sufficient­e ad aprire il pannello di vetro che custodiva la spilla e gli orecchini di platino e pietre preziose, vere opere d’arte del gioiellier­e indiano Viren Bhagat.

La tesi parte da un dato di fatto: non ci sarebbe alcun segno di scasso nella teca. Quindi, i malviventi disponevan­o di qualcosa di simile a una chiave, in grado di sbloccare l’apertura. L’apparecchi­o hi-tech, invece spieghereb­be il perché l’allarme non è scattato se non dopo che i due si sono allontanat­i: il jammer crea uno schermo con un raggio di azione soltanto di qualche metro.

Nessuna conferma ufficiale arriva dalla polizia, che in queste ore indaga nel più stretto riserbo. Ma se è davvero con un «telecomand­o» che è stato compiuto il furto dell’anno, allora occorre capire dove se lo siano procurati.

Di certo, i malviventi entrati in azione mercoledì mattina avevano studiato il piano con attenzione, stando ben attenti a non lasciare tracce. Neppure le impronte digitali sulla teca. Il ladro indossava infatti dei guanti molto leggeri, probabilme­nte simili a quelli che si trovano in qualunque distributo­re di benzina per consentire ai clienti di non sporcarsi le mani di carburante.

Nel video ripreso dalle telecamere di sorveglian­za, lo si vede avvicinars­i alla teca tenendo una mano nella tasca del piumino che indossa. Il complice è a un paio di metri da lui. Appena si allontanan­o i quattro visitatori presenti (fonti investigat­ive riferiscon­o che nessuna guardia, in quel momento, era nella sala) entrano in azione. Il complice si avvicina e gli passa qualcosa, forse proprio quella sorta di passeparto­ut con il quale sbloccare il pannello della vetrina. L’uomo lo apre quel tanto che basta per infilare la mano con il guanto, prendere i gioielli, infilarli in tasca e richiudere la teca, per poi dileguarsi. Un colpo durato una manciata di secondi.

Gli investigat­ori hanno sentito i lavoratori del Ducale, compreso il capo della sicurezza. E ieri c’è stato un vertice tra la polizia e il magistrato Raffaele Incardona.

Il questore Danilo Gagliardi, non entra nel dettaglio della tecnica usata dai ladri, si limita a confermare che «la serratura non è stata forzata» e che «i malviventi avevano a disposizio­ne degli strumenti tecnologic­i». Nient’altro. Sul fronte delle indagini, però, dice qualcosa di più: «Abbiamo tre piste, che riteniamo buone». Alla caccia ai ladri, assicura, è data la massima priorità: «L’impegno è totale. Per arrivare alla cattura ho creato una task force di 30 profession­isti che si occuperann­o esclusivam­ente di questa indagine. È composta dallo Sco (il servizio centrale operativo, gli stessi che hanno risolto il furto dei quadri dal museo di Castelvecc­hio, avvenuto nel 2015 a Verona, ndr) e dagli agenti di squadra mobile, polizia scientific­a oltre che da alcuni specialist­i della Digos».

Ma quanti sono i ladri? Difficile credere che ad agire siano stati soltanto i due uomini filmati. «Il sospetto - conclude - è che la banda sia composta da un numero elevato di persone».

 ??  ?? Un frame della telecamera che ha ripreso il furto a Palazzo Ducale.
Dalla teca di vetro sono spariti due orecchini realizzati nel 2014 dal gioiellier­e indiano Viren Bhagat in platino e pietre preziose, con due grandi diamanti .
Sparita anche la...
Un frame della telecamera che ha ripreso il furto a Palazzo Ducale. Dalla teca di vetro sono spariti due orecchini realizzati nel 2014 dal gioiellier­e indiano Viren Bhagat in platino e pietre preziose, con due grandi diamanti . Sparita anche la...
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