Morto di freddo «Il Comune fa la guerra ai poveri»
La città si accanisce sui poveri? Le polemiche suscitate dalla morte, per freddo e stenti, del romeno Daniel Matal, trovato privo di vita all’alba di venerdì in una panchina di piazza Pradaval, cioé in pieno centro, sono proseguite anche ieri. L’associazione Veronesi Aperti al mondo, intervenendo sulla vicenda, ha attaccato l’attuale amministrazione comunale: «Se a Verona ci si mette a cercare un luogo caldo e protetto in cui passare la notte, si corre il rischio di addormentarsi per l’ultima volta». La tragica vicenda dell’immigrato «ci mostra sottolinea l’associazione che nella nostra città c’è un’esplicita volontà politica nel fare la guerra ai più poveri. E dura da anni. Non sono bastate infatti prosegue la nota - ad impedire la morte per assideramento le famose barriere anti bivacco che hanno purtroppo reso Verona una città all’avanguardia per quanto riguarda repressione e pulizia delle strade cittadine in nome del decoro». L’associazione non si accontenta delle dichiarazioni dell’assessore alle politiche sociali, Stefano Bertacco, che aveva parlato di «un decesso che fa ancora più male perché il Comune di Verona si distingue da anni per gli sforzi e gli interventi finalizzati ad accogliere i più bisognosi nel periodo invernale». Secondo Veronesi Aperti al mondo queste dichiarazioni non trovano riscontro nella realtà. Al contrario «mostrano la continuità tra l’ex amministrazione Tosi (di cui lo stesso Bertacco fece parte dal 2007 al 2012) con l’attuale amministrazione Sboarina, solo un’altra triste pagina della nostra politica locale». Bertacco aveva sottolineato che all’uomo deceduto era stato offerto un posto letto nei dormitori cittadini su richiesta dell’ospedale che lo aveva appena dimesso: lui non si era mai presentato al ricovero. Ma chi contesta la giunta, come il consigliere di circoscrizione Alberto Sperotto, ricorda che, nel nome del decoro, le coperte usate dai senzatetto vengono rimosse sistematicamente in città.