E la Cgil ringrazia il prof Polo
(l.a.) Un VERONA «grazie» a Giuliano Polo e un «buon lavoro» a Cecilia Gasdia, accompagnato da una serie di…consigli.
Questa la reazione della Cgil alla designazione del nuovo sovrintendente. «Al termine di un travagliato e tardivo percorso di costituzione del CdI e dell’indicazione del sovrintendente - dice un comunicato - la Slc Cgil esprime un ringraziamento al professor Polo per la difficile opera che ha condotto nei vincoli del piano di risanamento con la conduzione di una positiva stagione areniana e l’introduzione di modi e forme di risanamento del tessuto organizzativo di Fondazione». Ai nuovi vertici dell’ente, la Cgil augura buon lavoro ma segnala anche «la stanchezza dei lavoratori nel continuare a pagare gli effetti di una cattiva gestione del passato da cui l’unica via di uscita continua essere il rilancio qualitativo e quantitativo».
Il sindacato si augura che «il Comune, con il coinvolgimento delle forze economiche del territorio possa dare un significativo contributo – alla pari degli altri Comuni sede di Fondazioni - nel rispetto degli obiettivi e degli impegni dichiarati. Le derive “commerciali” di questi anni, combinate con una scellerata gestione organizzativa e amministrativa, che hanno portato al sostanziale fallimento di Fondazione con la sua formale richiesta di liquidazione coatta, rappresentano situazioni che, per il bene di quanti vi operano, non debbono più riprodursi nel futuro. Va rifiutata ogni ipotesi di privatizzazione/cooperati vizzazione delle attività di Fondazione e particolare attenzione va posta al delicato equilibrio con Arena extra che tanti danni patrimoniali e fiscali ha comportato nel passato. Ai lavoratori e agli artisti di Fondazione va riservata una attenzione di particolare rilievo e ad essi va riconosciuto come lo sforzo economico prodotto con la sospensione delle attività per due mesi all’anno, abbia fatto fronte a quelle responsabilità che altri hanno avuto nella catastrofe di Fondazione Arena, responsabilità che vanno perseguite al fine di ottenere un equo risarcimento di quanto subito, oltre che al danno di immagine apportato. La produzione lirica e sinfonica – conclude la Cgil -va rilanciata con una visione ampia e moderna che sappia includere e valorizzare tutti i settori, non ultimo quel corpo di ballo inopinatamente liquidato dal commissario ministeriale».