«Sul trasporto locale la gara va sdoppiata»
L’Authority nazionale scrive alla Provincia e mette fine ai dubbi: «La gara deve essere sdoppiata»
Pastorello Volevamo anche noi il bando unico ma ora si è fatta chiarezza
La gara per il servizio di trasporto pubblico a Verona sarà suddivisa in due lotti. Lo «spezzatino» del bando (che dopo decenni potrebbe affidare a due aziende diverse i bus che circolano in città da quelli che viaggiano in provincia) è stato infatti avallato dall’Autorità di regolazione dei Trasporti, cui la Provincia aveva affidato l’ultima parola. Sul tema, com’è noto, c’erano due posizioni contrapposte: da un lato tutte le forze politiche e i sindacati, che chiedevano di mantenere l’unicità del servizio. Sul fronte opposto, i tecnici della Provincia, secondo i quali la legge obbliga ad una gara suddivisa in più lotti, per dare a più imprese la possibilità di concorrere.
Il consiglio provinciale, per uscire dall’impasse, aveva chiesto (all’unanimità, ma con la minoranza fuori dall’aula) un parere definitivo all’Authority. Che adesso conferma l’obbligatorietà dei due lotti di gara. In particolare secondo il parere arrivato ieri, l’istruttoria condotta dai Palazzi Scaligeri «ha riguardato opportunamente sia le caratteristiche della domanda di spostamenti, sia le caratteristiche di offerta del territorio». E secondo l’organismo di controllo, tali analisi portano a suddividere il bacino di mobilità in due lotti, uno per il servizio urbano e suburbano (più il collegamento tra la città e l’aeroporto Catullo, esclusa la filovia, la cui entrata in funzione è al momento prevista entro il 2021) e un altro per il servizio extraurbano. «Il bando per la scelta del concessionario del trasporto pubblico locale veronese – conclude l’Authority - che prevede l’articolazione in due diversi lotti non richiede di essere modificato».
Il presidente della Provincia, Antonio Pastorello e il consigliere con delega ai Trasporti, Matteo Pressi, affermano che «ora si è fatto chiarezza, perché un conto sono le nostre attese (anche noi avremmo preferito il lotto unico), altro conto i limiti che la legge ci impone di rispettare». Presidente e consigliere delegato aggiungono che «in questo modo, pubblicando il bando di gara entro il 31 dicembre 2017, siamo riusciti a salvare l’ingente somma di euro 4,5 milioni, che così potrà essere destinata a mantenere o migliorare il servizio, evitando peraltro, negative ricadute occupazionali». Contro la suddivisione in due lotti del bando di gara si erano invece espressi i sindacati, il consiglio comunale (all’unanimità) e i vertici sia di Amt che di Atv. Secondo Cgil, Cisl e Uil, questa scelta «rischia non solo di compromettere dieci anni di lavoro di un’azienda, ma anche il futuro di centinaia di lavoratori» definendola «drammatica e suicida per il sistema del trasporto pubblico locale».
Il direttore di Atv, Stefano Zaninelli, aveva spiegato che «oggi gli abbonati alla rete extraurbana hanno compreso nel prezzo l’utilizzo della rete urbana: ma se i due bacini saranno distinti, questo sarà ancora possibile? Oppure, più probabilmente, ciascuna delle due aziende cercherà di massimizzare gli introiti?»
Molti consiglieri, poi, (compresi quelli del centrodestra) avevano ricordato come Padova e Rovigo avessero bandito una gara a lotto unico.