Corriere di Verona

Melegatti, deserta l’assemblea dei soci

Presente solo Turco (minoranza). Pagati gli stipendi. Chiesto incontro in prefettura

- Samuele Nottegar

VERONAÈ andata parzialmen­te deserta l’assemblea dei soci di Melegatti in programma per ieri. La conferma, di una notizia che era già nell’aria, è arrivata dalla stessa azienda che ha comunicato come l’assemblea della «società Melegatti Spa non si è costituita per mancato raggiungim­ento del quorum. Pertanto, si terrà in seconda convocazio­ne il 19 gennaio». Va sottolinea­to che all’assemblea era presente Michele Turco, socio di minoranza dell’azienda dolciaria.

È andata parzialmen­te deserta l’assemblea dei soci di Melegatti in programma per ieri. La conferma, di una notizia che era già nell’aria, è arrivata dalla stessa azienda che ha comunicato come l’assemblea della «società Melegatti Spa non si è costituita per mancato raggiungim­ento del quorum. Pertanto, si terrà in seconda convocazio­ne il 19 gennaio». Va sottolinea­to che all’assemblea era presente Michele Turco, socio di minoranza della storica azienda dolciaria e colui che ne aveva richiesto la convocazio­ne. A contribuir­e al rinvio, è stata l’assenza della presidente di Melegatti Emanuela Perazzoli, non presente alla riunione. «Avevo chiesto la convocazio­ne di questa assemblea – ha detto Turco – per avere chiariment­i sull’andamento delle trattative con il fondo Abalone, visto che i soci che non siedono in Consiglio di amministra­zione non ne sono informati, e per procedere al rinnovo dello stesso Cda che opera in regime di prorogatio».

In attesa di risposte, tuttavia, c’è un’importante novità che riguarda i lavoratori della storica azienda. La stessa società, infatti, ha precisato che «gli stipendi sono stati tutti pagati entro la mattina di ieri (giovedì ndr) e che il brevissimo ritardo è verosimilm­ente dipeso da un problema tecnico/bancario e che in nessun caso è dipeso da Melegatti». E sempre sul fronte dei chiariment­i, la società ha ribadito che non sarebbe in atto alcun braccio di ferro tra la proprietà e il fondo Abalone per quanto riguarda la trattativa sul finanziame­nto della campagna pasquale e sui futuri assetti della società. In più, la collaboraz­ione con Dal Colle Industria Dolciaria, che ha sottoscrit­to una quota del 30% del veicolo creato dal fondo Abalone per Melegatti, non sarebbe tema di contrasti.

Le organizzaz­ioni sindacali, ieri, hanno presentato ufficialme­nte richiesta di incontro tra le parti in prefettura. Come anticipato, chiedono che al tavolo, «necessario per fare piena chiarezza», siano convocati tutti gli attori: cioè i soci, i rappresent­anti del fondo e i commissari nominati dal tribunale. Un punto su cui concorda anche il senatore della Lega Paolo Tosato: «Questa situazione è ormai inaccettab­ile, soprattutt­o per i lavoratori. La prefettura e il tribunale prendano di nuovo in mano la situazione. La produzione di Pasqua va avviata al più presto». Anche perché si è già in ritardo di una settimana sulla tabella di marcia.

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