Melegatti, deserta l’assemblea dei soci
Presente solo Turco (minoranza). Pagati gli stipendi. Chiesto incontro in prefettura
VERONAÈ andata parzialmente deserta l’assemblea dei soci di Melegatti in programma per ieri. La conferma, di una notizia che era già nell’aria, è arrivata dalla stessa azienda che ha comunicato come l’assemblea della «società Melegatti Spa non si è costituita per mancato raggiungimento del quorum. Pertanto, si terrà in seconda convocazione il 19 gennaio». Va sottolineato che all’assemblea era presente Michele Turco, socio di minoranza dell’azienda dolciaria.
È andata parzialmente deserta l’assemblea dei soci di Melegatti in programma per ieri. La conferma, di una notizia che era già nell’aria, è arrivata dalla stessa azienda che ha comunicato come l’assemblea della «società Melegatti Spa non si è costituita per mancato raggiungimento del quorum. Pertanto, si terrà in seconda convocazione il 19 gennaio». Va sottolineato che all’assemblea era presente Michele Turco, socio di minoranza della storica azienda dolciaria e colui che ne aveva richiesto la convocazione. A contribuire al rinvio, è stata l’assenza della presidente di Melegatti Emanuela Perazzoli, non presente alla riunione. «Avevo chiesto la convocazione di questa assemblea – ha detto Turco – per avere chiarimenti sull’andamento delle trattative con il fondo Abalone, visto che i soci che non siedono in Consiglio di amministrazione non ne sono informati, e per procedere al rinnovo dello stesso Cda che opera in regime di prorogatio».
In attesa di risposte, tuttavia, c’è un’importante novità che riguarda i lavoratori della storica azienda. La stessa società, infatti, ha precisato che «gli stipendi sono stati tutti pagati entro la mattina di ieri (giovedì ndr) e che il brevissimo ritardo è verosimilmente dipeso da un problema tecnico/bancario e che in nessun caso è dipeso da Melegatti». E sempre sul fronte dei chiarimenti, la società ha ribadito che non sarebbe in atto alcun braccio di ferro tra la proprietà e il fondo Abalone per quanto riguarda la trattativa sul finanziamento della campagna pasquale e sui futuri assetti della società. In più, la collaborazione con Dal Colle Industria Dolciaria, che ha sottoscritto una quota del 30% del veicolo creato dal fondo Abalone per Melegatti, non sarebbe tema di contrasti.
Le organizzazioni sindacali, ieri, hanno presentato ufficialmente richiesta di incontro tra le parti in prefettura. Come anticipato, chiedono che al tavolo, «necessario per fare piena chiarezza», siano convocati tutti gli attori: cioè i soci, i rappresentanti del fondo e i commissari nominati dal tribunale. Un punto su cui concorda anche il senatore della Lega Paolo Tosato: «Questa situazione è ormai inaccettabile, soprattutto per i lavoratori. La prefettura e il tribunale prendano di nuovo in mano la situazione. La produzione di Pasqua va avviata al più presto». Anche perché si è già in ritardo di una settimana sulla tabella di marcia.