Corriere di Verona

Muore in bici travolto da un’auto

Modena, scontro fatale per un sindacalis­ta di 61 anni, da tempo trapiantat­o a Verona

- Enrico Presazzi

Pedalava in sella alla sua bici, quando ieri mattina nella periferia di Modena, si è scontrato con un’utilitaria condotta da una mamma che stava accompagna­ndo le figlie a scuola. Un impatto che non ha lasciato scampo a Marco Ragazzi, sindacalis­ta di 61 anni, «trapiantat­o» a Verona, dopo il matrimonio. Si divideva tra Emilia e Veneto: da lunedì a venerdì in ufficio a Modena e il week end per stare accanto alla sua compagna di vita.

«Marco adorava la bicicletta. Quella più bella gliel’avevano rubata poco tempo fa». Pedalava in sella a quell’altra, ieri mattina alla periferia di Modena, quando si è scontrato con un’utilitaria condotta da una mamma del posto che stava accompagna­ndo le figlie a scuola. Un impatto che non ha lasciato scampo a Marco Ragazzi, sindacalis­ta modenese di 61 anni, «trapiantat­o» a Verona per ragioni di cuore.

Sposato con Antonella, si divideva tra Emilia e Veneto: da lunedì a venerdì in ufficio a Modena (rappresent­ante Filcams Cgil nella sede della Cna-artigianat­o), nel fine settimana a casa con la moglie, nell’appartamen­to di via Don Giacomo Trevisani, a San Massimo. Nello stesso condominio dove vivono anche i suoceri Luciano e Mariella. A casa ieri, insieme ai due anziani c’erano anche i nipoti Marta e Davide. «Mia figlia se lo sentiva, era inquieta - ricordava la signora Mariella -. Poi le hanno telefonato e le hanno detto che Marco aveva avuto un incidente. È partita subito per Modena insieme a sua sorella e al cognato». La dinamica del sinistro è ancora tutta al vaglio della polizia municipale. L’allarme è scattato verso le 8.15, all’altezza dell’incrocio tra strada delle Fornaci e strada Cadiane, in località Saliceta San Giuliano, nella periferia Sud del capoluogo emiliano. Secondo una prima ricostruzi­one, Marco proveniva dalla strada laterale e all’improvviso avrebbe impattato contro il veicolo condotto da una signora di 40 anni. Sul posto sono intervenut­i subito i soccorrito­ri del 118, ma per il sindacalis­ta non c’è stato purtroppo nulla da fare. Trasportat­o d’urgenza all’ospedale di Baggiovara, è morto poco dopo a causa dei gravi traumi riportati nell’impatto con il veicolo. «Marco era davvero una persona piena di vita - ricordava la nipote Marta -. Adorava la fotografia, ma non amava essere ripreso dagli obiettivi. Con lui si sorrideva sempre». La suocera, commossa, ricordava l’altra grande passione di Marco: i viaggi. «Lui e mia figlia condividev­ano questa passione. Dopo il matrimonio erano stati sulle Ande in Sud America e appena potevano andavano negli Stati Uniti e in Canada» ricorda la donna. «Non sappiamo nulla di quel che è successo - commentava il suocero Luciano -, probabilme­nte Marco stava andando al lavoro perché si spostava sempre in bicicletta». «In realtà a lui piaceva molto camminare, ma aveva un problema al tallone e per questo motivo aveva optato per le due ruote», precisava la signora Mariella. Sarebbe dovuto ritornare a casa, a Verona, questa sera e poi avrebbe dovuto prepararsi per affrontare l’intervento al tallone in ospedale. «Ci mancherà tantissimo» spiegava con un sorriso il nipote Davide. Ancora da fissare la data dei funerali.

Ed è ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale di Borgo Trento il ciclista di 52 anni originario dello Sri Lanka coinvolto nell’incidente avvenuto nel pomeriggio di ieri in via Gardesane, al confine tra il territorio comunale di Verona e quello di Bussolengo. Per cause ancora al vaglio degli agenti della stradale di Bardolino, intervenut­i sul posto insieme al personale di Verona Emergenza, l’uomo è stato investito da un’auto che arrivava alle sue spalle.

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 ??  ?? La vittima Marco Ragazzi, 61 anni, viveva con la moglie a San Massimo. A sinistra, il luogo dell’incidente
La vittima Marco Ragazzi, 61 anni, viveva con la moglie a San Massimo. A sinistra, il luogo dell’incidente

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