Hellas, sfida a tre per l’attacco contro il Crotone
Una maglia in palio. E intanto rischia di saltare Verde
Una maglia per tre. C’è il Crotone da battere, nella domenica gialloblù, e Fabio Pecchia studia quale sia la scelta più adatta per sconfiggere un avversario che sa come difendersi in trincea e, al tempo stesso, mordere in contropiede. Bruno Petkovic, Giampaolo Pazzini, Moise Kean: i «nominati» per guidare l’attacco dell’Hellas sono loro. Ossia, l’ultimo arrivato, il capitano in bilico e il baby alla ricerca di una crescita possibile. Stamattina la seduta di rifinitura, a porte chiuse, a Peschiera del Garda, chiarirà le idee a Pecchia. Il tecnico, intanto, rischia di perdere Daniele Verde: ieri l’ha fermato una sindrome influenzale, nelle prossime ore si capirà se con il Crotone ci sarà o meno. In caso contrario, si prepara Mattia Valoti, pronto a entrare nella linea di supporto alla punta centrale, composta anche da Romulo e dall’altro acquisto di gennaio, Ryder Matos. Serve un perno, là davanti, uno che faccia girare la squadra e che le dia profondità, allungandosi nella corsa. Per questo il favorito per una chance da titolare è Petkovic, che ha già fatto sapere di non aver bisogno di tempo per ambientarsi e di scalpitare per il debutto. Fisico prestante, uno di quelli che, si fosse al bar, si direbbe che è meglio averli amici che nemici, ma, nondimeno, una buona padronanza tecnica: il profilo di Petkovic è stato scelto da Pecchia in sintonia con Filippo Fusco, direttore sportivo che ha seguito per mesi l’attaccante croato. Ora Petkovic c’è ed ha subito scalato le gerarchie del reparto offensivo.
Il minus, nella sua valutazione, sta nella ridotta confidenza con il gol, lenita sì da doti che gli permettono di aprire varchi per i compagni di squadra, agevolandone gli inserimenti e la battuta verso la porta, ma è pur sempre vero che la prima richiesta per una punta, in particolare in una sfida all’insegna dell’equilibrio come si annuncia quella di domani col Crotone, è segnare. Ecco che non sono crollate le quotazioni di Pazzini. Rimane in dubbio, l’11 gialloblù, attorniato dalle voci di mercato che lo vogliono un giorno al Torino (possibile) e l’altro al Parma (molto di meno), ma intanto è sempre al Verona e il suo istinto da stoccatore nato è un jolly prezioso per Pecchia sulla rotta dello scontro diretto del Bentegodi. Più Petkovic che il Pazzo, comunque, la sostanza è questa, e semmai, per il capitano, sale l’ipotesi di un subentro a gara in corso, secondo l’occorrenza e le contingenze del risultato. Più defilato è Kean. Titolare con Udinese, Juventus e Napoli, dopo che con il Milan, entrando a gara in corso, aveva realizzato il secondo gol personale in questo campionato, l’ingaggio di Petkovic ha aumentato anche per lui la concorrenza. Lo tiene in caldo, peraltro, Pecchia, che a Peschiera ne addestra il talento certo ma ancora grezzo, tutto da costruire sul piano della tattica, con un bagaglio di movimenti da mandare a memoria. Nella corsa a tre per il posto dal 1’ con il Crotone, Kean è più staccato. Attenzione, tuttavia, a una variabile, che accompagna la tendenza di Pecchia a riservare sorprese: nell’1 più 1 d’attacco, non è escluso che si vada nella direzione del gioco delle coppie. Petkovic con Pazzini o con Kean, perché no? Tanto più che il croato, a dispetto della stazza, ha l’abitudine ad abbassarsi dietro alla prima punta. Di sicuro, stavolta, al Verona, rispetto al recentissimo passato, non mancano le soluzioni in avanti.