Da Ghione a dj Ringo La passione per i bolidi attira le star in Fiera
Tra gli appassionati Jimmy Ghione di «Striscia la notizia», il dj Ringo e l’ex campione del mondo Marco Lucchinelli. Tra le «chicche» l’Harley Davidson a tre ruote, e placcata in oro zecchino, da 30 mila euro
Certe moto sono come un Picasso. L’atelier in questo caso è un’officina della Brianza, la PMS Bike di Giussano. Emiliano D’Alessandro, artigiano della moto, al padiglione 2 di «Motor Bike Expo» (in Fiera fino a domenica), ieri pomeriggio mostrava la sua invenzione: l’HD3 Concept, doppia ruota affiancata sul davanti, esplorazione in chiave custom dell’Harley Davidson a tre ruote. «L’ho creata dal nulla — ha detto — per ora non la vendo, la metto in salotto». Inutile chiedergli un possibile valore di mercato, è come chiedere l’età a una signora: «Dico solo che produrla mi è costato 30mila euro e 700 ore di lavoro in un anno, spesso alla sera, dopo la normale giornata in officina».
Il suo genio è alimentato da una piccola frustrazione: «L’anno scorso sono andato via da qui senza nessun premio, così ho deciso di creare la prima moto custom a tre ruote. Tutte le componenti sono fatte a mano, il placcato è in oro zecchino e lo scarico in titanio. Da anni ce l’avevo in testa ed era diventata un pensiero fisso».
Qualche stand più in là, sempre per il mondo Harley, c’è l’inviato di Striscia la Notizia, Jimmy Ghione, testimonial della MS Artrix di Max Gullone, che ad Aosta produce pezzi unici e tra i clienti ha Fendi e il calciatore Vucinic. «Ho già una MS Artrix — racconta Ghione — e ne ho richiesta una seconda. L’Harley per me è una filosofia di vita. Ho corso in moto e ho fatto anche motocross, in quegli anni ricercavo la performance, poi con il tempo alla velocità ho preferito la ricerca dell’unicità. Tre anni fa, a Roma, ho incontrato l’erede di Davidson che mi ha firmato la moto. Credo di essere l’unico ita-
liano con una Harley customizzata firmata da un Davidson». Il cellulare di Ghione squilla. E’ il dj Ringo, conduttore di Revolver, programma rock su Virgin Radio, che lo raggiunge pochi minuti dopo. «Moto e rock — spiega Ringo — è un connubio nato negli anni ‘50 negli Stati Uniti, con film come Il Selvaggio, con Marlon Brando. Ogni moto la puoi associare a un genere musicale: l’Harley è come un rock blues, ma io a differenza di Ghione sono per la velocità e vado ancora a correre in pista. Amo la Ducati Scrambler, per me è come il punk dei Ramones».
C’è chi della velocità invece ha fatto un mestiere ma oggi insegna ai ragazzi la guida sicura. E’ l’ex campione del mondo Marco Lucchinelli, che ci accoglie nel suo stand al padiglione 5: «In moto s’impara meglio andando piano, se vuoi correre, vai in pista». La moto di vertice invece, dice Lucchinelli, è cambiata: «Ora è uno sport d’élite, per diventare corridore devi avere i mezzi economici. Ai miei tempi era diverso». Lucky è di buonumore: «Frequento la Motor Bike di Agnoletto dal primo anno a Padova, ma con Verona ha fatto un salto di qualità notevole. Vengo qui sempre volentieri».
In effetti «Motor Bike» con otto padiglioni e oltre 700 espositori provenienti da tutto il mondo è fiera leader delle moto e accessori custom. Ma si guarda anche a nuovi orizzonti, a quelli del mototurismo. Ieri nell’area Touring, al padiglione 7, la Regione ha presentato L’emozione corre in sella, guida scaricabile on line (www.veneto.eu) con i migliori itinerari veneti per gli amanti delle due ruote.